"L'Economist ci informa che la principale priorità del candidato socialdemocratico alla cancelleria tedesca è l'aumento del salario minimo a 12 euro all'ora dagli attuali 9,60.
Negli Stati Uniti Bernie Sanders ha fatto inserire nel programma dell'amministrazione Biden l'aumento a 15 dollari orari per legge.
Solo in Italia non abbiamo un salario minimo fissato per legge.
La scusa sarebbe che abbiamo sempre demandato la materia alla contrattazione sindacale. Il caso della Germania dimostra che anche dove i sindacati sono molto forti è utile avere un salario minimo orario legale.
Perchè in Italia no?
Eppure nel nostro paese le basse retribuzioni e la giungla della precarizzazione pongono milioni di lavoratrici e lavoratori in una posizione di scarsissimo potere contrattuale.
Consideriamo incomprensibile la contrarietà di CGIL-CISL-UIL all'introduzione del salario minimo per legge. Più evidenti la contrarietà di Confindustria e dei partiti neoliberisti di centrodestra e centrosinistra.
Mentre distribuiscono miliardi su miliardi alle imprese il parlamento e il governo avrebbero il dovere morale di approvare una legge che fissi a 10 euro lordi il salario orario minimo nel nostro paese".
Maurizio Acerbo, segretario nazionale e Antonello Patta, responsabile lavoro del Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea