Car* Compagn*,
L’Associazione Transform- Italia, già prima dell’inizio della guerra in Ucraina, ha iniziato una riflessione sulla necessità di incontro più saldo e proficuo tra coloro che portano avanti le lotte che riguardano la giustizia ambientale e coloro che portano avanti le lotte che riguardano la giustizia sociale, a questi due temi, oggi, non può che unirsi il tema che riguarda la pace. Insomma una riflessione per avviare un percorso per la piena consapevolezza di una visione, culturale e politica “Ecosocialista”, “Ecopacifista” ed “Ecofemminista”
Questo incontro, che dovrebbe avvenire, sia sul terreno delle vertenze territoriali, sia sul terreno dei contenuti, non può non riguardare la contestazione radicale del capitalismo e delle classi dominanti. Ciò, ancor più oggi, dove, sotto la maschera del nazionalismo, le classi dominanti e le oligarchie del mondo fanno della guerra e della corsa agli armamenti una delle principali aree di azione e di profitto.
È indubbio, infatti, che l’effetto negativo combinato, tra crisi climatica, competizione per le risorse (non solo quelle energetiche o per le materie prime, ma anche quelle per i suoli fertili), non potrà che aggravare i problemi del pianeta, e soprattutto non potrà che aumentare drammaticamente il divario tra poveri (che saranno sempre più) e ricchi. Ciò tanto più oggi, dove sotto gli effetti della guerra da un lato, e sotto la pressione delle lobbies dei combustibili fossili dall’altro, la stessa Unione europea sta facendo preoccupanti passi indietro sulla strategia contro i cambiamenti climatici e sulla stessa Tassonomia che avrebbe dovuto caratterizzare il Piano per la “Finanza Sostenibile”
Questa riflessione, che ha preso spunto da diversi articoli pubblicati sul sito di Transform, ha portato alla pubblicazione di un appello per una discussione collettiva che trovate qui
https://transform-italia.it/ecco-perche-ci-diciamo-comunisti-e-ambientalisti/
A questo appello hanno già risposto, sia con la semplice adesione, sia con articoli, anch’essi pubblicati sul sito di Transform, numerose persone.
Vi invito quindi all’incontro aperto su questi temi che, come descritto nella locandina allegata, si terrà, sia in presenza che in remoto, il 28 maggio prossimo e che io avrò il compito di presiedere.
Elena Mazzoni
Segreteria nazionale, responsabile Ambiente e Beni Comuni Prc-Se
Sul sito www.altramente.org trovate dal menu dove siamo con la mappa.
Raggiungibile con mezzi pubblici dalla stazione Termini :
Bus 105 scendere fermata Tor Pignattara
Trenino giallo partenze dalle ferrovie Laziali via Giolitti ( pochi minuti da Termini) scendere fermata Tor Pignattara
Da stazione Tiburtina bus 409 scendere fermata Tor Pignattara ( appena superata via Casilina)
Da fermata metro A Arco di Travertino:
Bus 409 ( senso inverso del precedente) scendere ultima fermata di via Tor Pignattara
In tutti i casi pochi minuti per raggiungere la sede in via Laparelli 60
Per chi volesse collegarsi da remoto sotto le info:
Argomento: Rosso Verde
Ora: 28 mag 2022 10:00 AM Roma
Entra nella riunione in Zoom
https://us02web.zoom.us/j/84623458564?pwd=c251QmlIRk91VWFCaVYvUTk0MjBnUT09
ID riunione: 846 2345 8564
Passcode: 817352

OGGETTO: attuazione sentenza Corte Costituzionale 26/2011
Il governo Monti, compagine di professori parlanti inglese, banchieri, aristocratici artisti del baciamano, e amici del Vaticano, varca elegantemente il Rubicone completando l'opera di seppellimento del risultato referendario avviata già ai primi di agosto con l'art. 4 del d.l. n.138/2011. I primi trentatre commi di questa disposizione, introdotta dal molto meno polite governo Berlusconi avevano ripristinato, sostanzialmente, la disciplina contenuta nell'art. 23 bis del "decreto Ronchi" abrogato dal referendum 12/13 giugno 2011, mentre il trentaquattresimo comma, epitome ineguagliabile della millenaria vocazione italica all'imbroglio, escludeva dall'applicazione della vecchia/nuova disciplina proprio il servizio idrico integrato: con ciò volendo rendere omaggio alla volontà popolare, come se l'art. 23 bis non avesse ad oggetto tutti i servizi pubblici locali.
di Gabriele Zanella, responsabile ambiente regionale PRC Veneto -
Di Fabio Balocco



