Casteldaccia: dopo Brandizzo, Firenze, Suviana un altro nome da scrivere nella geografia nazionale delle stragi sul lavoro. Sono 5 i lavoratori morti nel comune del palermitano mentre lavoravano per un'impresa, la Quadrifoglio group, subappaltatrice dell’Amap, la società che gestisce le condotte idriche e fognarie di Palermo e di altri comuni.
Di nuovo cinque vite spezzate, che si aggiungono alla sequenza senza fine di lavoratori uccisi mentre lavorano per dare di che vivere a sé e alla propria famiglia, di nuovo dipendenti di un’azienda in subappalto che insieme ai precari e alle varie tipologie di irregolari sono quelli più colpiti da infortuni e morti sul lavoro.
L’indagine giudiziaria, che chiediamo proceda rapidamente e chiarisca quanto accaduto, ci dirà le cause di quanto avvenuto, ma sembra già evidente che i lavoratori si trovavano in un luogo in cui forse non dovevano essere senza una valutazione dei rischi e operavano senza i dispositivi di protezione necessari.
Non casualmente la tragedia avviene in un lavoro in subappalto che come quello precario è scelto per massimizzare i profitti sulla pelle dei lavoratori risparmiando oltre che sui salari sui costi della sicurezza scaricando la responsabilità dell’impresa committente e non importa se ne va della vita delle persone.
Non ci si venga a dire che si tratta di incidenti, di mere fatalità; sono omicidi figli del primato del profitto, di leggi esistenti non applicate, della mancanza di controlli che permettono alle imprese di non investire sulla sicurezza e farla franca, della riduzione di sanzioni penali nei confronti dei responsabili, di processi che spesso terminano senza colpevoli.
Denunciamo la responsabilità morale di questo e dei governi precedenti per le morti di lavoratrici e lavoratori che funestano il paese con cadenza quotidiana e gettano nella disperazione migliaia di famiglie, più di 20 mila dal 2009.
Sono anni che indichiamo le misure necessarie tra le quali l’introduzione nel codice penale del reato di omicidio sul lavoro, cancellare subappalti e precarietà, rafforzare controlli e prevenzione con adeguato personale.
L'ennesima strage sul lavoro dimostra che la logica del “lasciar fare alle imprese” del governo è sbagliata. La sicurezza sul lavoro è un'emergenza reale che richiede misure immediate. Chiediamo ai sindacati di indire uno sciopero generale nazionale subito e una costante mobilitazione per costringere un governo che se ne frega a intervenire con azioni concrete.
Maurizio Acerbo, segretario nazionale, Antonello Patta, responsabile lavoro e Frank Ferlisi, segretario federazione di Palermo del Partito della Rifondazione Comunista-Sinistra Europea