La strage di lavoratrici e lavoratori non si placa. Ieri un’ennesima vittima in un cantiere edile di Sala Comacina (CO). Le indagini faranno il loro corso per individuare le eventuali responsabilità sull’accaduto. Quel che è certo, è che si accresce la drammaticità dell’insicurezza sul lavoro confermata anche dati pubblicati dall’INAIL: nel primo trimestre del 2023 sono state 196 le denunce che hanno riguardato incidenti con esito mortale (+3,7%).

Il Governo Meloni, come quelli precedenti, non solo non interviene per garantire più controlli e rafforzamento delle norme sulla sicurezza, ma spinge sul lavoro precario che rende lavoratrici e lavoratori più ricattabili, aumenta lo sfruttamento e quindi aumenta l’insicurezza nei luoghi di lavoro.

Occorre usare i soldi disponibili non per le armi ma per ricostruire i sistemi di prevenzione e controllo, inasprire le pene per il mancato adempimento degli obblighi relativi alla salute e la sicurezza, introdurre il reato di omicidio sul lavoro, eliminare le modifiche che hanno peggiorato il decreto legislativo 81 del 2008.

Esprimiamo la nostra vicinanza alle/i colleghe/i, alle/i amiche/i e alla famiglia di questa ennesima vittima di un sistema che mette il profitto davanti alla vita delle persone.

10 maggio 2023

Antonello Patta, Responsabile nazionale lavoro
Fabrizio Baggi, Segretario regionale Lombardia
Partito della Rifondazione Comunista / Sinistra Europea

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