Rifondazione Comunista sostiene la mobilitazione promossa per domani, martedì 22 aprile da Usb con sciopero e manifestazione nazionale a Roma contro il “governo e del carovita e della guerra”, per “ alzare i salari e abbassare le armi”.
Di fronte a un governo che invece di adottare misure serie contro il carovita e gli aumenti delle bollette alimenta a fianco della Nato la spirale di sanzioni, riarmo e inasprimento della tragedia della guerra l’unica risposta è il rilancio e l’estensione delle lotte.
La lotta contro l’aumento delle spese militari, il riarmo e l’invio di armi in Ucraina e per la ripresa immediata dei negoziati di pace è l’unica strada per evitare il sacrificio del popolo ucraino e il pericolo di un escalation militare ancor più grave.
Allo stesso modo occorre contrastare l’orientamento del governo verso un economia di guerra che sta già producendo effetti devastanti sulle imprese che si scaricano con l’inflazione e i rischi occupazionali sul mondo del lavoro e i ceti popolari già tartassati da carovita e aumenti delle bollette che hanno colpito salari e pensioni già tra i più bassi d’Europa.
Per le spese militari i soldi si trovano mentre si invocano le rigidità di bilancio per continuare con la politica dei tagli e delle privatizzazioni; non si trovano i soldi per ridurre seriamente le bollette, ma non si tassano seriamente gli extraprofitti degli speculatori; non solo non si introduce una patrimoniale sulle grandi ricchezze, ma si continua con una tassazione di favore per le rendite e i capitali.
Occorre rilanciare le lotte costruendo un unico movimento contro la guerra e l’attacco ai salari e alle pensioni, alle condizioni di vita dei ceti popolari, per il blocco degli aumenti delle bollette, un salario minimo orario di dieci euro orari, un piano per l’occupazione, il rilancio degli investimenti nella scuola e nella sanità, per la riconversione ecologica.
Per questi motivi saremo presenti alla manifestazione nazionale che si terrà domani a Roma e invitiamo tutte e tutti a partecipare.
Antonello Patta, responsabile nazionale lavoro del Prc