Lo sciopero è stato indetto da una partecipatissima assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori della rete “RiderXiDiritti”, che ha coinvolto riders di più di 30 città italiane, e si è conclusa proclamando per il 26 marzo il blocco del servizio di food delivery in tutto il Paese”
Una decisione importantissima che esprime la volontà delle lavoratrici e dei lavoratori del settore di non accettare più condizioni di lavoro insopportabili, frutto di un sistema in cui come dimostrato da diverse inchieste della magistratura, paghe da fame e sfruttamento estremo si accompagnano a illegalità di tutti i tipi: decurtazioni dei compensi, caporalato, elusione fiscale, non rispetto delle norme sulla sicurezza e perfino confisca delle mance.
Abbiamo accolto positivamente i pronunciamenti della magistratura che hanno dichiarato i riders lavoratori subordinati a tutti gli effetti e ingiunto alle aziende di assumerli tutti, sono ben 60 mila, “applicando contratti adeguati”.
Riteniamo invece vergognosa la latitanza del governo che nemmeno di fronte a forme estreme di sfruttamento come questa, si decide ad abolire le leggi neoliberiste che hanno trasformato il mercato del lavoro in un suk di braccia usa e getta senza tutele e senza diritti.
Rifondazione sostiene i lavoratori determinati a proseguire la lotta fino a quando non vedranno riconosciuti “istituti contrattuali fondamentali come la malattia, le ferie, il congedo parentale, la paga oraria per por fine al ricatto del cottimo, il Tfr, un monte ore minimo garantito e i diritti sindacali”
Invitiamo i cittadini a esprimere la loro solidarietà con la giusta lotta dei riders non utilizzando nessun servizio di consegna a domicilio tramite app per tutta la giornata del 26 e condividendo gli hashtag del blocco del consumo per coinvolgere il maggior numero possibile di cittadini.
Antonello Patta responsabile lavoro
Partito della Rifondazione Comunista/Sinistra Europea