Il governo italiano persevera nell’abuso di assunzioni a termine verso lavoratrici e lavoratori nella pubblica amministrazione. È questo il contenuto della lettera di messa in mora inviata dalla Commissione al governo italiano.
Non sono bastate l’apertura di una procedura d’infrazione sulla materia aperta dalla Commissione già nel 2019 né il fatto che in Italia gli organici nei settori pubblici sono molto al di sotto e con stipendi più bassi della media europea.
Perfino ora che la pandemia ha dimostrato a tutti la necessità inderogabile per il paese di un rafforzamento strutturale del pubblico sia come strutture che come organici, si è continuato ad assumere decine di migliaia di lavoratrici e lavoratori precari.
Non solo! Si continua, come sottolinea ancora la procedura europea, con le discriminazioni non garantendo ai dipendenti a tempo determinato le stesse condizioni e gli stessi diritti dei colleghi a tempo indeterminato.
Scelte miopi e inaccettabili che pagano non solo le lavoratrici e i lavoratori costretti a un’esistenza precaria, ma tutto il paese a causa dello scadimento generale del pubblico e i cittadini in termini di deterioramento della qualità e continuità dei servizi.
Basta andare nei talk show a magnificare gli “eroi” o promettere di investire nel pubblico e poi in sede si spesa perseverare nella subordinazione al primato del mercato e del privato!
Rifondazione Comunista sostiene una ripresa delle lotte di tutti i dipendenti pubblici per:
- consistenti aumenti salariali per tutti i dipendenti pubblici,
- assunzioni di almeno 500 mila lavoratrici e lavoratori;
- stabilizzazione di tutti i precari con contratti a tempo pieno e indeterminato;
- reinternalizzazione di tutti i servizi affidati a privati.
Più dignità per il lavoro pubblico, migliori servizi per i cittadini
Antonello Patta, responsabile nazionale lavoro
Partito della Rifondazione Comunista/Sinistra Europea