Prosegue sulla stampa l’attacco allo sciopero per il contratto di lavoro dei pubblici dipendenti indetto da Cgil, Cisl, Uil funzione pubblica.
Oggi è la volta di Repubblica con articolo di Boeri e Perotti che accusano i sindacati e quindi lo sciopero di togliere ai lavoratori il giusto riconoscimento sociale “guadagnato” nella lotta al covid.
Miracolo dell’ideologia! Da un lato si riconosce che i lavoratori pubblici in questi mesi “hanno dato l’anima per fare il loro lavoro, hanno rischiato la vita nelle corsie degli ospedali, hanno insegnato a pieno ritmo anche in condizioni molto difficili, hanno passato notti insonni per cercare di pagare rapidamente la cassa integrazione nonostante leggi mal scritte” e poi si pretende che il riconoscimento sociale sia limitato all’attributo di eroi elargito gratuitamente dalla retorica main stream e di governo.
Ci vuole una bella faccia tosta! Si dice di voler rilanciare finalmente un Pubblico massacrato da 20 anni di tagli e riconoscere il valore sociale del lavoro dei suoi dipendenti e si continua a tollerare organici molto al di sotto del necessario e invecchiati a causa di anni di blocco delle assunzioni; stipendi bassissimi tagliati da anni di blocco di contratti; la garanzia di servizi garantita solo grazie a un esercito di centinaia di migliaia di precari .
Con la conseguenza di un Pubblico che deve far fronte a grandi necessità del paese con un personale invecchiato, malpagato, insufficiente, sfiduciato.
Per riconoscere davvero il valore sociale del pubblico e delle sue lavoratrici e lavoratori e elevare il paese a standard minimi europei sono necessari subito:
assunzioni di 500 mila lavoratrici e lavoratori; stabilizzazione di tutti i precari con contratti a tempo pieno e indeterminato; aumenti contrattuali consistenti per stipendi di livello europeo; reinternalizzazioni dei servizi affidati a privati.
Con la restituzione di dignità al lavoro si migliora anche la qualità dei servizi per i cittadini.
Boeri e Perotti invece di chiedere di far pagare più tasse ai ricchi e di introdurre una patrimoniale a partire da 1 milione di euro se la prendono con i lavoratori pubblici.
Se Repubblica si schiera contro sciopero vuol dire che è giusto.
Maurizio Acerbo, segretario nazionale
Antonello Patta, responsabile lavoro
Rifondazione Comunista - Sinistra Europea