Dopo un lungo silenzio lavoratori e lavoratrici della Scuola tornano a farsi sentire; non succedeva dai tempi della grande mobilitazione contro la “Buona Scuola”, che riuscì solo a bloccare i provvedimenti più brutali, ma segnò anche la sconfitta di un grande movimento di studenti e insegnanti contro provvedimenti dettati dalla crescente subalternità a Confindustria. Il ministro Bianchi intende continuare su questo solco e se possibile approfondirlo. Ma il mondo della scuola comincia a reagire di fronte a condizioni, come quelle che stanno colpendo l'intera categoria, penalizzata sul piano contrattuale e dai provvedimenti contenuti nel D.L. 36, penalizzanti sul piano economico, con ulteriori tagli occupazionali, con umilianti meccanismi di reclutamento e formazione per il personale. Le adesioni allo sciopero sono state significativamente alte nelle scuole e nei territori più sindacalizzati, meno nelle altre situazioni dipendenti da un'informazione sempre più asservita al governo.
Prendiamo come un dato molto positivo la combattività di coloro che hanno manifestato e potrebbero veicolare le ragioni dello sciopero dove ancora non sono acquisite. Apprezziamo l'intervento e le conclusioni del segretario nazionale della FLC-CGIL Francesco Sinopoli nella piazza di Roma, che ha pubblicamente “promesso” la non accettazione della miserabile offerta salariale del governo per il contratto e la continuità della mobilitazione contro il D.L. 36.
Continueremo, come Rifondazione Comunista, a sostenere la mobilitazione della Scuola, che potrebbe rappresentare l’avvio di una nuova stagione di lotte contro un governo che non “bada a spese” per le armi, taglia le spese sociali e non tutela le masse popolari rispetto al caro vita crescente.
Loredana Fraleone, responsabile nazionale scuola, università, ricerca.
Antonello Patta, responsabile nazionale lavoro
Partito della Rifondazione Comunista/Sinistra Europea