La morte di Lorenzo Parelli, in una fabbrica di Udine, mentre era impegnato in uno Stage al quarto anno di un percorso di formazione professionale, oltre ad addolorare per la giovane età del ragazzo, 18 anni appena compiuti, colpisce in modo particolare, perché si inserisce in un contesto in cui l'istruzione viene sempre più piegata alle esigenze del modello aziendale dominante, quello dove la figura del lavoratore deve essere del tutto asservita all'impresa e dove si rischia persino la vita, com'è testimoniato dalle morti che ammontano ormai a più di mille l'anno.
La reazione spontanea degli studenti di questi giorni, ha colto questo problema di fondo e segnala una giusta avversione all'alternanza Scuola -Lavoro (ipocritamente ridefinita (Percorsi per le Competenze Trasversali e l'Orientamento), che ha introdotto “esperienze” di lavoro per i liceali e aumentato le ore di “allontanamento dalle scuole” per gli studenti degli Istituti Tecnici e Professionali di Stato.
Sia nel caso degli apprendisti in formazione che in quello degli studenti di scuole statali siamo al lavoro gratuito, giustificato da una presunta formazione, che ha la chiara finalità di formare lavoratori senza diritti.
La Scuola e una formazione improntata ai principi costituzionali hanno bisogno di ben altri interventi, come l'abolizione dell'alternanza Scuola -Lavoro e una ridefinizione del ruolo della formazione professionale.
Rifondazione Comunista sostiene le iniziative di mobilitazione del giorno 28, promosse dai Cobas Scuola e dalle organizzazioni studentesche.
Loredana Fraleone responsabile Scuola Università Ricerca PRC/SE
Nello Patta responsabile Lavoro PRC/SE