Rifondazione Comunista sostiene lo sciopero della scuola indetto dai sindacati della Scuola COBAS, UNICOBAS, USB, CUB per il 6 maggio, data prevista per lo svolgimento dei test di “misurazione delle capacità” nella scuola elementare, solo rinviati negli altri ordini di scuola.
La piattaforma della mobilitazione prevede oltre alla contestazione delle prove invalsi una serie di richieste quanto mai condivisibili come l’aumento delle risorse da destinare alla scuola, la riduzione del numero di alunni per classe, la stabilizzazione dei precari, l’internalizzazione dei servizi in appalto, consistenti aumenti salariali, fine della didattica a distanza da settembre e altre
riguardanti questioni che affliggono la Scuola da anni e che la pandemia ha solo evidenziato.
Lo sciopero è importante perché con le sue proposte vuole introdurre nel dibattito sul pubblico, cresciuto in questa fase idee e proposte alternative a quelle degli attuali governanti.
E’ infatti chiaro che le misure dell’attuale governo, rispetto all’avvio del prossimo anno scolastico, non si discostano da quelle precedenti e le riforme preannunciate si pongono nel solco tracciato dalla “Buona scuola” di Renzi, con un’ulteriore svalorizzazione del lavoro docente, una gerarchizzazione finalizzata a rafforzare la catena di comando che parte da un ministero legato a doppio filo con Confindustria, l’affermazione di un impianto culturale sempre più dipendente dai valori dell’impresa e del mercato.
I soldi ci sono! Rifondazione Comunista ritiene preziosa ogni mobilitazione che vada nella direzione di un uso delle risorse finalizzato ai diritti colpiti in questi anni dalle privatizzazioni e da una ridistribuzione della ricchezza sempre più a favore di una piccola minoranza della popolazione.
Loredana Fraleone – responsabile Scuola Università Ricerca PRC/SE
Nello Patta – responsabile lavoro PRC/SE