Rifondazione comunista esprime la propria indignazione per il licenziamento dei 1322 dipendenti di Air Italy e la più completa solidarietà con le lavoratrici e i lavoratori mandati brutalmente a casa via mail.
Prosegue col nuovo anno la strage di posti di lavoro prevista e resa possibile dalla scelta del governo di porre fine al blocco dei licenziamenti lasciando mano libera a chiusure, delocalizzazioni e ristrutturazioni selvagge.
Se l’arroganza delle aziende è intollerabile sono di una gravità inaudita la latitanza e l’indifferenza del governo di fronte al dramma occupazionale che colpisce oramai un grandissimo numero di lavoratrici e lavoratori e le loro famiglie e meritano una risposta di lotta.
la grave responsabilità di non aver previsto in legge di bilancio un intervento a tutela dei dipendenti della società di trasporto aereo è figlia di un orientamento neoliberista che da anni lascia il destino del trasporto aereo nazionale nelle mani del mercato senza nessun piano in grado di tutelare sia il lavoro che gli interessi nazionali.
il risultato è drammatico: licenziamenti a catena, uno spezzatino di compagnie in crisi, un paese tra i più ricchi del mondo senza una compagnia aerea nazionale degna di questo nome e quindi la rinuncia a orientare i flussi di merci e persone a vantaggio del paese.
E il fatto che la sudditanza totale al credo religioso neoliberista con la mancanza di politiche industriali degne di questo nome stia producendo disastri presenti e futuri in altri comparti come l’auto non è certo di consolazione.
Condividiamo la necessità, richiamata dai sindacati di categoria, di una mobilitazione immediata di tutto il comparto; riteniamo altresì necessaria una generalizzazione delle lotte a tutti i settori in difesa dei diritti contro il progetto di Draghi teso a colpire il lavoro per affermare definitivamente nella società e nell’economia lo strapotere del mercato e del profitto.
Antonello Patta, responsabile nazionale lavoro
Partito della Rifondazione Comunista/Sinistra Europea