No alla svendita di MPS e Si alla creazione di un Polo Bancario Pubblico

La svendita del Monte dei Paschi di Siena a Unicredit comporterà un taglio di dipendenti, la chiusura di numerose filiali e di fatto lo smembramento della banca, oggi a controllo pubblico, con ulteriore concentrazione del settore bancario.

Tutto il denaro pubblico sino ad oggi impiegato per il suo “salvataggio” e quello che ancora dovrebbe essere speso per rendere MPS appetibile al Mercato (ricapitalizzazioni, acquisto e garanzie sugli NPL, copertura dei rischi legali dovuti alle cause intentate contro le scellerate gestioni precedenti) risulterebbe una sorta di inutile contributo “a fondo perduto”.

Rifondazione Comunista è fortemente contraria a qualsiasi ipotesi di cessione del MPS ad un gruppo bancario privato, fatto che non rappresenterebbe di certo il completamento del piano di rilancio della “più antica banca del mondo” ma ne causerebbe inevitabilmente lo smantellamento e la scomparsa, con gravi ripercussioni territoriali e occupazionali.

Esprimiamo inoltre la totale contrarietà a tale progetto perché riteniamo che MPS, assieme alla Popolare di Bari (anch’essa ormai sotto controllo statale) debba essere il perno attorno al quale si ricostituisce un polo pubblico del credito indispensabile per rilanciare l’economia e l’occupazione del paese nel difficile contesto della doppia transizione ecologica e digitale.

Solo attraverso una decisa presenza pubblica nel credito, politiche industriali dedicate e l’intervento diretto del pubblico in economia sarà possibile attuare la necessaria riconversione ambientale delle nostre produzioni, finanziare il welfare, salvaguardare le filiere produttive strategiche, mettere in campo il grande piano nazionale per la piena e buona occupazione di cui il paese ha assolutamente bisogno.

Per questo siamo contrari ad operazioni di mero salvataggio con spreco dei soldi pubblici a vantaggio dei privati e del mercato al di fuori di qualsiasi visione strategica. Le iniezioni di denaro pubblico sono accettabili solo dentro un piano di lungo periodo sulla base di un piano complessivo nell’interesse pubblico

Occorre contrastare con forza le scelte del governo di privatizzare i profitti e socializzare le perdite delle imprese e di bloccare la ripresa di un sistema bancario pubblico italiano come imposto dalla Ue. Esattamente il contrario di ciò che sarebbe necessario per la ricostruzione di un sistema paese all’altezza delle sfide presenti e future.

Antonello Patta Responsabile Nazionale Lavoro
Giancarlo Ilari, Ufficio Credito Assicurazioni
Partito della Rifondazione Comunista / Sinistra Europea

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