La Commissione Europea ancora una volta si schiera contro i lavoratori con Draghi e Confindustria per lo sblocco dei licenziamenti.
Non è una novità e non ci sorprende. Alla Commissione Europea i licenziamenti sono sempre piaciuti. Infatti c'è anche un indice - si chiama NAWRU - che indica la disoccupazione ottimale per ogni paese. Per l'Italia è sempre intorno al 10%. In contrasto con il "diritto al lavoro" sancito dall'articolo 4 della Costituzione le politiche economiche dell'UE hanno come fine un'alta disoccupazione per tenere bassi i salari.
Fin dal Trattato di Maastricht l'Unione Europea è nata per smantellare i diritti conquistati dai lavoratori, precarizzare, ridurre il peso dei salari, smantellare lo stato sociale. Tutte le sciagurate riforme dell'ultimo trentennio sono state consigliate, raccomandate, imposte dall'UE che è talmente neoliberista da dire di no persino alla proposta Biden sui vaccini.
Bisogna dire no a questo diktat come hanno fatto i lavoratori francesi stoppando la riforma delle pensioni.
Maurizio Acerbo, segretario nazionale e Antonello Patta, responsabile lavoro di Rifondazione Comunista