Dopo le precedenti sentenze in giro per l’Italia, una nuova tegola si abbatte sulle multinazionali del delivery: la Procura della Repubblica ha disposto l’assunzione come lavoratori “coordinati e continuativi” di oltre 60.000 riders al servizio delle piattaforme che gestiscono servizi di consegna - Uber Eats, Glovo-Foodinho, JustEat e Deliveroo.
La decisione è arrivata dopo un’inchiesta di grandi dimensioni condotta per ordine della procura da cui sono emerse le gravi responsabilità delle aziende in materia di sicurezza dei lavoratori e la conferma di quanto stabilito recentemente da una sentenza del tribunale di Palermo: i rider non sono lavoratori autonomi, ma lavoratori subordinati a tutti gli effetti.
Ora non sarà più possibile per le aziende nascondere le proprie responsabilità dietro contratti di finto lavoro autonomo utilizzati per nascondere lo sfruttamento e non garantire le dovute tutele e i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori .
Salutiamo con soddisfazione questa buona notizia. Da anni come Rifondazione Comunista denunciamo la grave situazione vissuta dalle lavoratrici e dai lavoratori del comparto, la cui possibilità di lavoro è dipesa fino oggi dall’arbitrio dell’algoritmo. Bene i 733 milioni di multe alle aziende responsabili. Ora si vada avanti nella battaglia per la regolarizzazione di tutti i riders. Rifondazione Comunista sosterrà ogni mobilitazione del comparto.
Antonello Patta – responsabile nazionale lavoro
Fabrizio Baggi – segretario regionale Lombardia
Partito della Rifondazione Comunista / Sinistra Europea