Le rappresentanze sindacali in CNHI hanno dichiarato lo stato d’agitazione contro il rischio chiusura degli stabilimenti di Brescia, 2000 dipendenti e Lecce 700 dipendenti annunciato dalle dirigenze aziendali, rimangiandosi gli accordi sottoscritti appena 3 mesi fa, in un incontro tenutosi ieri. Consideriamo una vera e propria provocazione che la minaccia arrivi proprio nella giornata in cui i #metalmeccanici delle aziende in crisi sono in piazza per protestare contro lo smantellamento del sistema produttivo italiano.
E’ inoltre gravissimo che i vertici aziendali facciano trapelare la possibilità di spostare le produzioni in Germania pronta ad accoglierli con sussidi e agevolazioni statali ben più consistenti di quelli italiani. Alla faccia dei richiami all’unità e alla coesione nazionale. Valgono solo per richiamare i lavoratori ai sacrifici.
CNHI è una società del gruppo Exor, sede in Olanda, controllata dalla famiglia Agnelli che ha appena ricevuto per Fca, altra società del gruppo, 6,2 miliardi di prestiti con garanzia del governo, nonostante si appresti a distribuire la bellezza di 5,2 miliardi di dividendi ai soci.
Queste sono le logiche del capitale e del profitto, quelle a cui governi asserviti agli industriali e alla finanza, lasciano da anni le scelte economiche e produttive del paese, limitandosi a foraggiarli con soldi pubblici all’occorrenza.
E’ necessario impedire le scelte disastrose con cui anche questo governo i appresta ad affidare agli stessi soggetti e alle stesse logiche il furo del paese.
Per questo oggi siamo con i metalmeccanici in lotta, perché vogliamo una Repubblica fondata sul lavoro, non sul capitale.
Maurizio Acerbo - segretario nazionale
Antonello Patta - responsabile nazionale lavoro
Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea