di Roberto Gramiccia
Leggendo in questi giorni sulla stampa le notizie relative al decreto del ministro Balduzzi sulla Sanità, si capiscono due cose almeno. La prima è la conferma (qualora ce ne fosse bisogno) che i cosiddetti tecnici del governo non sono tecnici per niente ma arruffoni e casinisti (questio-esodati docet). La seconda è che i tanti e prestigiosi quotidiani borghesi che hanno a libro paga giornalisti qualificati su ogni materia, evidentemente, difettano di esperti in sanità. Eppure non si tratta di una questione per così dire secondaria. Non si spiega, altrimenti, il se pur prudente credito che ha ottenuto sulla stampa una serie di misure che non si sa se definire più comiche o più velleitarie.