Sei qui: Home
Direzione componenti
Home
Camusso esclude sciopero generale «Per ora non ci sono le condizioni»



di D.D.
«Di quello che ha detto la signora Susanna Camusso condivido praticamente tutto. Sono d'accordo con lei al cento per cento». La loda troppo, e la inguaia, il presidente della Confindustria Giorgio Squinzi alla segretaria della Cgil. Ma l'aria che tira è quella del minuetto, al primo faccia a faccia fra i due avversari - in senso istituzionale, per lo meno - a Serravalle Pistoiese, dove si svolge la tradizionale festa «Cgil Incontri». È andata talmente bene che c'è chi scherzando l'ha definito «il patto di Serravale». Scherzando fino a un certo punto.
Squinzi si è schierato contro il voto anticipato, «di tutto abbiamo bisogno fuorché di ulteriori traumi», come se le urne fossero un guaio e non un esercizio di democrazia. Ma poi è tutto miele per la leader sindacal: «Ci vorrebbe più concertazione ma concertazione non vuol dire diritto di veto. In questo momento storico è fondamentale la concertazione.
Servono tutte le parti sociali intorno ad un tavolo, io personalmente auspico sempre il dialogo, un dialogo costante e continuo, non solo momenti di scontro». Lei aveva appena detto: «Il governo non ha neanche provato a trovare soluzioni condivise nelle scelte di politica economica. Una scelta miope e supponente». Non è una trattativa, meno male, perché i due sono quasi d'accordo anche sul giudizio sul governo Monti: «sei meno meno» per lui, «assolutamente insufficiente» per lei. Camusso registra «con favore» i «numerosi» punti di convergenza: «Mi hanno fatto piacere le parole di Squinzi sulla patrimoniale». Che non sono un gran ché, aveva detto: «Se non tocca le imprese, mi sta anche bene». «Bell'incontro, un'occasione per confrontarsi sulle rispettive posizioni», ha tubato lui. Applausi. L'unico momento in cui si è raffreddata l'aria è quando Squinzi ha avuto l'agio di dichiararsi perplesso sui blitz della guardia di finanza a Cortina o Portofino.
Le convergenze sono così esibite che Massimo Giannini, il vicedirettore di Repubblica, che celebra il rito, fa una battuta finale: «Siete praticamente d'accordo su tutto, ora mi aspetto che quando ci sarà il prossimo sciopero generale Squinzi sia in piazza con i sindacati». Sorrisi, strette di mano, foto. Tanto per ora di sciopero generale in Cgil non se ne parla proprio. Dice lei: «A luglio non ci sono le condizioni per lo sciopero generale, ma probabilmente per una grande iniziativa sulla sanità».