Grande importanza, per tutto il mondo del lavoro, che sarà mobilitato il 16 dicembre, ha lo sciopero del 10, che vedrà coinvolto il personale della Scuola a livello nazionale. Uno sciopero indetto da FLCGIL, UIL Scuola, GILDA, SNALS, COBAS, CUB, promosso su piattaforme molto simili con al centro le retribuzioni, la stabilizzazione dei docenti, la fine delle classi pollaio e la vergognosa carenza di insegnanti di sostegno. Un'occasione preziosa per la ricostruzione dell'unità di una categoria, che non solo soffre di una condizione retributiva inferiore di diversi punti a quella dei colleghi europei, ma che ha visto aumentare i carichi di lavoro in un contesto di insicurezza, di confusione normativa, di persistenza delle classi sovraffollate e di un precariato esposto a una girandola di incarichi spesso scriteriati e senza una prospettiva di stabilizzazione nel breve periodo.

Le misure previste per il DDL Bilancio 2022 e l’utilizzo dei fondi europei previsto nel PNRR non danno risposte ai problemi, che affliggono le lavoratrici e i lavoratori della scuola e di riflesso gli alunni e le alunne. Viene messa a disposizione per il contratto, scaduto da tempo, una cifra irrisoria, che per di più dovrebbe premiare la “dedizione al lavoro”, una misura iniqua e inquietante per la sua natura discriminatoria.

Il PRC/SE sostenendo lo sciopero per i diritti del personale della scuola intende tutelare anche quelli delle nuove generazioni.

Loredana Fraleone, responsabile nazionale scuola
Antonello Patta, responsabile nazionale lavoro
Partito della Rifondazione Comunista/Sinistra Europea

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