La legge di bilancio non è stata ancora varata che il governo ha già avviato le privatizzazioni di asset pubblici con le quali prova a far quadrare dei bilanci messi fortemente a rischio da uno scenario previsionale che definire ottimista è poco.
La svendita sul mercato del 25% del monte dei paschi di Siena è una mossa disperata per fare urgentemente cassa visto che, nonostante la domanda abbia superato di ben cinque volte l’offerta, il prezzo medio di acquisto è stato di circa il 5% inferiore ai valori attuali di borsa.
Che non si sia trattato propriamente di un affare è confermato dal fatto che Il ricavato è pari a circa 920 milioni di euro, una cifra paradossalmente molto simile all’utile netto che la banca ha realizzato nei soli primi nove mesi dell’anno.
La svendita di Mps è solo l’inizio di un piano di privatizzazioni di ben 20 miliardi di beni pubblici con cui i sedicenti sovranisti di casa nostra confermano la loro totale subalternità ai diktat della commissione europea, e un occhio alle agenzie di rating, nonostante le nefaste conseguenze sociali ed economiche che determineranno per il paese.
Rientra perfettamente nella linea neoliberista che taglia le pensioni e la sanità pubblica e prepara un ritorno all’austerità che colpirà duramente il lavoro e i ceti popolari mentre crescono le spese militari e le iniquità fiscali a vantaggio dei ricchi,
La cessione di Mps che avrebbe potuto fare da base per la costruzione di un polo bancario pubblico conferma inoltre la volontà delle destre di continuare ad abdicare al ruolo di indirizzo delle scelte economiche e produttive del paese lasciandole nelle mani del mercato responsabile del declino economico che stiamo vivendo.

Antonello Patta, responsabile nazionale lavoro e Ufficio credito del Prc

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