di Gianni Mula

È di qualche giorno fa l’appello contro il “Furto di informazione” pubblicato dal Manifesto (il 24 luglio, in prima pagina) e ripreso dal Fatto quotidiano e dal Corriere della sera. L’appello, che riportiamo in appendice, denuncia la "intollerabile sottrazione di informazioni a danno dell'opinione pubblica" che si genera quando si rappresentano le recenti scelte di austerità dei governi europei e delle autorità comunitarie come "comportamenti obbligati ("non-scelte"), immediatamente determinati da una crisi a sua volta raffigurata come conseguenza dell'eccessiva generosità dei livelli retributivi e dei sistemi pubblici di welfare". In tal modo "Viene nascosto all'opinione pubblica che, lungi dall'essere un'evidenza, tale rappresentazione riflette un punto di vista ben definito (quello della teoria economica neoliberale), oggetto di severe critiche da parte di economisti non meno autorevoli dei suoi sostenitori", così che "i maggiori mezzi di informazione (ivi compreso il servizio pubblico)" si rendono di fatto colpevoli di un "un furto di informazione e di conoscenza gravido di devastanti conseguenze per la democrazia".

 

 

 

 

 

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