di Daniela Preziosi

Sarebbe «inaudito che la Gran Bretagna scegliesse la via di forzare l'ambasciata ecuadoriana», per prendere l'hacker Assange, ma «è un'eventualità che il governo inglese ha ormai saggiamente escluso». Anche perché «neanche l'esercito del golpista Pinochet, in Cile, decise di violare le residenze diplomatiche che si riempivano di perseguitati politici». Lo racconta l'ambasciatore Emilio Barbarani, del gruppo di formidabili diplomatici guidati da Tomaso de Vergottini che, benché non accreditati (l'Italia non riconobbe il governo nato dal golpe cileno dell'11 settembre 1973), salvarono oltre 700 persone accogliendole nell'ambasciata di Santiago, in Calle Miguel Claro. Un'esperienza che Barbarani racconta nel libro Chi ha ucciso Lumi Videla (Mursia).

 

 

 

 

 

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