di Ezio Locatelli* -

Come da impegni assunti nella recente Conferenza di Organizzazione riprendiamo la pubblicazione del notiziario “dire fare rifondazione”. In questa Conferenza ci siamo dati l’obiettivo di andare a un recupero di forza organizzativa e insediamento sociale del Partito insieme alla costruzione di un campo comune di forze alternative al sistema liberista convinti, come siamo, che la ripresa di mobilitazione e opposizione nel nostro paese necessiti di una forte soggettività politica. Di una soggettività guidata dall’idea di un rapporto stretto con tutte le forme del conflitto sociale. Diversi sono i segnali che preludono ad una possibile riapertura di spazi sociali e politici. Crisi, pandemia, guerra hanno minato le basi del consenso tradizionale, prodotto rotture nei comportamenti e nelle consuetudini. Rotture che modificano radicalmente il ruolo della politica, di una politica della trasformazione, nella vita sociale. Ruolo da esercitare più che mai in rapporto ai processi reali, sul piano dell’azione pratica, dell’organizzazione degli interessi dei ceti popolari. Men che mai servono le narrazioni propagandistiche disgiunte dalla realtà. Serve incontrare la rabbia, il malessere e anche la resistenza di milioni di persone che vivono sulla propria pelle il peggioramento delle condizioni di lavoro e di vita. Serve dare una risposta al sentimento di estraneità di quell’ampia parte di elettorato popolare disincantata che ha smesso di votare ma non di pensare alla necessità di un cambiamento. Serve opporsi concretamente alle scelte predatorie dei poteri economici, alle politiche liberiste e di guerra portate avanti a livello politico e di governo da parte delle forze di destra come di quelle del centrosinistra. Bisogna avere prontezza nel cogliere l’occasione di scelta e di cambiamento che si prospetta. Dopo anni di desertificazione politica stiamo andando incontro ad una situazione in cui ridiventa possibile ritrovare una certa fiducia nella capacità di agire, di costruire nuovi conflitti, di individuare nuovi obiettivi politici in rapporto ai settori sociali più colpiti dalla crisi e dalla guerra. In questa situazione torna il tema cruciale del nostro lavoro, della politica fatta di partecipazione, volontà, lotta politica. La sinistra di alternativa, più che mai, si costruisce col fare e sul fare, al di fuori da scorciatoie politiciste. Per questo abbiamo pensato di rieditare “dire fare rifondazione” quale strumento di socializzazione delle lotte e delle pratiche portate avanti dal Partito nei territori, nei luoghi del conflitto e della sperimentazione sociale. Utilizziamolo, riproduciamolo, diffondiamolo tra le iscritte e gli iscritti e i simpatizzanti del nostro Partito. Diamo il senso pratico delle ragioni del nostro rinnovato impegno personale e collettivo.

* responsabile organizzazione Prc-Se

All'interno:

Il vero volto del governo Meloni si mostra con tutta l’arroganza possibile: abbandonare gli strati più fragili o poveri. Ciò che viene fatto cancellando il reddito di cittadinanza così come non rifinanziando il fondo per il contributo fondo attivi e per la morosità incolpevole.

Anche in conseguenza della mancanza di lavoro totale o parziale, molte famiglie non potranno sostenere un canone locativo speculativo, con un'ulteriore impennata degli sfratti.

Dopo decenni di governi di centro destra e di centro sinistra, a fronte di questi provvedimenti devastanti, anche questo governo non prevede un piano straordinario Casa per affrontare il bisogno di alloggio a canone popolare.

Avevamo già denunciato il crescente dilemma delle famiglie obbligate a scegliere tra mangiare o pagare l’affitto o le bollette con il rischio conseguente di sfratto per morosità, o distacco delle utenze. La situazione è drammatica: quasi il 10 % delle famiglie italiane sotto la soglia di povertà assoluta di cui poco meno della metà vive in affitto!

I primi provvedimenti concreti di questo governo di destra provocano una accentuazione dell’allargamento della forbice sociale con effetti sempre più drammatici, diseguaglianze sempre più laceranti: la mancanza di casa nega a una famiglia il diritto di crescere con dignità e serenità i propri figli, la mancanza di alloggi e i posti letto a prezzo esoso negano il diritto allo studio a centinaia di studenti che quindi non possono permettersi un posto letto e che - non casualmente – in questi giorni stanno manifestando in molte città italiane

Rifondazione e i suoi sportelli è impegnata nella difesa degli sfratti, nel sostegno alle famiglie per rientrare nelle graduatorie comunale, nella difesa del diritto alla casa preparando i ricorsi all’ONU per grave violazione dei diritti umani quando le famiglie sono abbandonate agli sfratti con forza pubblica senza nessun supporto da parte delle amministrazioni.

Per rifare il punto sulla pratiche degli sportelli e sulle situazioni dei vari territori, per costruire vertenze e campagne di mobilitazione contro il caro bollette e il diritto alla casa, per bloccare l’esecuzione degli sfratti senza soluzione abitativa alternativa, è indetta una riunione

Giovedì 25 maggio, ore 21.00

Piattaforma Zoom https://us02web.zoom.us/j/83036451240

Inoltre

Relazioni: Monica Sgherri, resp.le diritto all’Abitare, Walter De Cesaris, Segretario Unione Inquilini, Cesare Ottolini, U.I. e Alleanza internazionale degli Abitanti, Ezio Locatelli, segreteria nazionale PRC, resp.le Organizzazione, Nicolo Martinelli, segreteria nazionale PRC, responsabile Partito sociale.

Hanno garantito il loro intervento:

Sandro Targetti, sportello Resistenza Casa; Loredana Marino, sportelli a Salerno, Valeria Alloccati, Trentino; Chiara Petrelli, Messina; Fabio Cochis S.O.S. Casa, Bergamo; Daniela Ruffini, Sportello sociale Padova; Walter Rapattoni, Abruzzo; Ninni Cirincione , Palermo; Marco Carroccia, sportello casa Cinecittà Roma; Fabrizio Baggi, segretario regionale Lombardia; Fiorenzo Fasoli, sportello PRC Verona.

Data l'importanza dei temi trattati, inoltriamo la circolare in oggetto - indirizzata soprattutto ai territori - per conoscenza anche ai/le componenti il CPN e il CNG, estendendo l’invito a partecipare a compagn@ interessati/e e invitandoli a comunicare la propria presenza a

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Saluti comunisti

Monica Sgherri, Resp.le diritto alla Casa e diritto all’Abitare PRC-SE
Ezio Locatelli, Segreteria nazionale, Resp.le Organizzazione PRC-SE
Nicolò Martinelli, Segreteria Nazionale, Resp.le Partito sociale PRC-SE

Siano all’ennesima riprova che la linea di Altra velocità Torino Lione è un’assurdità che grida scandalo. Dopo che il Coi (Conseil d’orientation des infrastructures), l’organo francese che valuta le opere pubbliche, ha ribadito per l’ennesima volta che non ha alcun senso realizzare la nuova linea di Alta velocità Torino Lione, i lavori dell’opera vanno fermati, punto e basta. Sono numerosi gli studi che contestano costi dell’opera decisamente superiori ai benefici, che dimostrano l’assenza di una domanda di traffico corrispondente.

Meglio, dicono ancora gli studi, concentrarsi sul potenziamento della linea esistente riducendo così, di molto, le spese di investimento. Soltanto logiche speculative, affaristiche possono ancora giustificare la realizzazione di un’opera faraonica, inutile che tra le altre distruzioni comporta lo scavo di un tunnel di oltre 57 chilometri sotto il Moncenisio. Logiche che hanno trovato da sempre sponda in tutte le consorterie politiche di destra e centrosinistra, consorterie che non hanno trovato di meglio che fare la guerra al movimento NoTav. Oggi ci sono ancora più ragioni di ieri per contrastare il Tav in Valsusa. Siamo a fianco del movimento No Tav nella lotta contro un’opera assurda e distruttiva fino alla vittoria!

*Segreteria nazionale Rifondazione Comunista-Sinistra Europea,
coordinamento nazionale provvisorio di Unione Popolare

Care e cari compagne/i in indirizzo,

in attuazione di quanto deciso unitariamente nella Direzione nazionale del PRC-SE del 27 aprile u.s. (vedi documento allegato su “ antifascismo, campagne contro la guerra, salario minimo e tesseramento” ), si è svolto nei giorni scorsi un incontro fra una delegazione della Segreteria nazionale guidata dal segretario Acerbo con una delegazione del COMITATO ITALIA PER LA PACE, comitato promotore del referendum contro la guerra, con la presenza tra gli altr@ del prof. Mattei.

Nella riunione è stata concordata la nostra modalità di partecipazione come PRC-SE alla campagna referendaria, sia in termini di iniziative autonome con banchetti di raccolta firme, appena possibile in maniera contestuale alla raccolta firme per la legge di iniziativa popolare (LIP) da noi promossa per il SALARIO MINIMO (raccolta firme che partirà a breve, a cui seguiranno indicazioni da parte del Dipartimento nazionale Lavoro), e sia in termini di raccordo unitario con il COMITATO PROMOTORE.

Data di inizio raccolta firme per il referendum contro la guerra è 22 APRILE 2023.

Questa data è importante, perché da essa decorrono i 90 giorni di tempo per la raccolta firme su tutto il territorio nazionale.
Sono stati predisposti due moduli in pdf stampabili su foglio A3, grammatura ideale non inferiore a 120 gr/mq, da piegare a metà con l’indicazione del singolo quesito
referendario, 35 righe disponibili, la parte relativa all’autenticazione delle firme e la parte riguardante la certificazione elettorale.

VI INVIAMO, pertanto, in allegato un articolato VADEMECUM con la descrizione di tutte le operazioni necessarie.

La nostra priorità come PRC-SE ed eventualmente come UNIONE POPOLARE è quella di concentrarci sull’organizzazione dei banchetti per permettere, come detto sopra, la contestualità con la raccolta firme per LIP da noi promossa per il SALARIO MINIMO.

AMMISSIBILITA’ del quesito referendario:

Il quesito referendario, incollato qui sotto, è - a nostro avviso – AMMISSIBILE ai sensi dell art. 75 della COSTITUZIONE (e degli art. 7 e 27 della legge 352/70), e la spinta politica derivante dalla raccolta firme nei banchetti, oltre quella on line, E’ NECESSARIA PER AUMENTARE LA COSCIENZA E LA CONOSCENZA POPOLARE.

«Vuoi tu che sia abrogato l'art. 1 del decreto-legge 2 dicembre 2022, n. 185 (Disposizioni urgenti per la proroga dell'autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore delle Autorità Governative dell'Ucraina), convertito in legge n. 8 del 27 gennaio 2023 nelle parole: "E' prorogata, fino al 31 dicembre 2023, previo atto di indirizzo delle Camere, l'autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore delle Autorità Governative dell'Ucraina, di cui all'art. 2-bis del decreto-legge 25 febbraio 2022, n. 14, convertito, con modificazioni, dalla legge 5 aprile 2022, n. 28, nei termini e con le modalità ivi stabilite."?»

Care compagne e cari compagni in indirizzo siamo, ovviamente a Vostra disposizione per ogni chiarimento e/o integrazione, scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. o telefonando a Raffaele Tecce (3346603135).

Affettuosi saluti comunisti

Ezio Locatelli, segreteria nazionale, responsabile Organizzazione PRC-SE
Raffaele Tecce, segreteria nazionale, responsabile Enti Locali ed Ufficio Elettorale PRC SE

di Ezio Locatelli* -

E’ partita la campagna straordinaria del tesseramento a Rifondazione Comunista, campagna che durerà fino al 4 giugno. L’obiettivo che ci poniamo è di andare a un’ulteriore crescita di Rifondazione rispetto ai risultati positivi conseguiti l’anno scorso grazie anche e soprattutto al lavoro di svolgimento della Conferenza Nazionale di Organizzazione. Sappiamo di un obiettivo ambizioso, controcorrente dato il clima di delegittimazione se non di criminalizzazione del comunismo. Il neoliberismo è anche questo, il tentativo di espungere, di rendere inammissibile, con tutti i mezzi necessari, qualsiasi pensiero critico, qualsiasi tipo di opposizione situata al proprio esterno. Ma detto ciò pensiamo anche che questo sia un momento di possibilità, di crisi del capitalismo. Una crisi generale pervasa da minacce cruente – guerre, cambiamenti climatici, disuguaglianze insostenibili - che sono motivo di inquieto ripensamento. Un’occasione che va colta in pieno.

Prima c’era il pensiero unico, adesso c’è il suo contrario. Una parte maggioritaria di popolazione, quella che più vive sulla propria pelle la perdita di reddito, sicurezza sociale, salute, che più vive le ricadute delle scelte di riarmo e di guerra, non è più disponibile a stare al gioco della politica tutta uguale. E’ la politica portata avanti dalle forze liberiste di destra o di pseudo sinistra che fa solo gli interessi di classe di chi sta in alto della scala sociale contro chi sta in basso. Sono sempre di più i segnali di insofferenza, esodo, rifiuto per un sistema che non fa altro che peggiorare la condizione lavorativa e di vita di larghe masse popolari. In questa situazione non si tratta più solo di andare “in direzione contraria e ostinata”. Dopo la distruzione politica subita negli ultimi tre decenni abbiamo la possibilità di riguadagnare l’idea di dovere essere altro da un sistema ingiusto, insostenibile, fallimentare. Questa possibilità c’è a condizione di esserci, di riprendere piglio, capacità di iniziativa, di impegnarci in un lavoro di rifondazione dell’antagonismo politico, di ridare vigore a un progetto di trasformazione sociale. C’è a condizione di un rilancio dell’organizzazione – insieme al rilancio del progetto – perché le diverse forme di critica e di messa in discussione del sistema non vivono a lungo senza forme organizzate di contrapposizione dei più deboli con i più forti.

Ecco perché lanciamo una campagna straordinaria di tesseramento a Rifondazione Comunista. Lo facciamo nel nostro piccolo mossi dalla grande ambizione di ridare forza a un progetto di prassi collettiva, di contribuire alla costruzione di luoghi comuni di confronto e mobilitazione, come nel caso di Unione Popolare, al di fuori di qualsiasi forma di autoreferenzialità. Lo facciamo con l’ambizione di contribuire alla riscoperta delle ragioni del comunismo, della necessità storica di una forma sociale libera da ogni forma di sfruttamento, della necessità di un mondo liberato dalla guerra che è il tema centrale che figura sulla tessera di quest’anno.

Scriveva Gramsci:” uno degli idoli più comuni è quello di credere che tutto ciò che esiste è naturale esista”. Dobbiamo buttare a gambe all’aria tutti quegli idoli e discorsi che cercano di convincerci della nostra impotenza, i discorsi che parlano solo di crisi o di guerra ma non della possibilità di liberarsene, discorsi che sono in ritardo rispetto a una realtà in ebollizione, discorsi che non agiscono la possibilità di costruire il cambiamento. Iscriversi a Rifondazione Comunista è una scelta per l’oggi e per il domani, la scelta di essere parte di un progetto trasformativo che è contro il presente e che al tempo stesso è animato da una idea di costruzione di futuro.

*Segreteria nazionale,
responsabile Organizzazione Prc-Se

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