La Corte di Cassazione ha affermato che se un lavoratore muore per un tumore ricollegabile all'assorbimento di polveri di amianto, tutti coloro che avrebbero dovuto prevenire l'assorbimento di tali polveri sono penalmente responsabili. La responsabilità penale si ha anche nel caso l’esposizione sia una concausa del tumore e anche quando il decesso avviene  molti anni dopo il periodo di assorbimento dell'amianto.

Un articolo de Il Sole 24 Ore, pubblicato sul sito dell’Inail, commenta la sentenza della Cassazione.

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Articolo tratto dal sito http://www.tellusfolio.it

Torno su Taranto, perché è la prosecuzione di una nuova giurisprudenza che bisogna sostenere e propagandare, alla quale bisogna trovare alleanze sociali e Taranto è un test di eccezionale importanza. Ho citato in proposito il caso Thyssen Krupp e quello dell'amianto a Casale. In ambedue i casi viene fatta ricadere la responsabilità penale sulla proprietà e sulla dirigenza, sicché i danni all'ambiente e alla salute o alla sicurezza sul lavoro non restano generiche osservazioni e consigli di riguardarsi o di stare attenti (non respirare? per esempio), ma caricano sulle spalle di chi ha il potere ed estrae profitto dalle varie lavorazioni nocive la responsabilità di farlo senza riguardo alcuno per l'ambiente e per le persone: è finita, d'ora in avanti dovranno rendere conto, buttare sangue, cioè - per loro - soldi. È assolutamente necessario favorire questa tendenza del diritto, trattando forme tempo passaggi gradualità necessarie col motto “le fabbriche non debbono chiudere, e la popolazione, i lavoratori e le lavoratrici debbono essere al più presto e gradualmente sottratti/e ai rischi per la salute, a spese degli inquinatori”.

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In Italia c'e' amianto dappertutto. Procura Torino,26 mila casi

(ANSA) - TORINO, 25 LUG - ''Serve un Osservatorio nazionale sui tumori derivanti da ambienti di lavoro e di vita''. E' la richiesta ribadita dal procuratore di Torino, Raffaele Guariniello. L'ufficio del Pm della storica sentenza Eternit,in 15 anni ha analizzato 26 mila casi. ''Purtroppo in Italia c'e' amianto dappertutto, in case, uffici e scuole. Speriamo ci siano le risorse necessarie per completare le bonifiche'', ha detto il magistrato.

Articolo tratto da http://info.rsi.ch

Amianto, Schmidheiny ricorre

Contro la sentenza emessa in febbraio a Torino

Stephan Schmidheiny ha inoltrato ricorso contro la sentenza sul caso Eternit emessa da un tribunale di Torino in febbraio. Lui e il barone belga Louis de Cartier erano stati condannati a 16 anni di carcere e a risarcimenti milionari per disastro ambientale doloso e omissione volontaria delle cautele anti-infortuni.

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Si richiama l’attenzione sul rischio amianto a seguito del crollo di numerosi capannoni industriali con tettoie in eternit a causa del terremoto in Emilia Romagna.
Quei capannoni in eternit non avevano meno di venti anni se si pensa che la legge di messa al bando dell’amianto è del 1992 e molto probabilmente erano assai più vetusti.

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