ORDINE DEL GIORNO DEL COMITATO POLITICO NAZIONALE 6/7 MAGGIO 2000
Il Comitato politico nazionale del PRC approva la relazione del segretario nazionale Fausto Bertinotti. La costituzione del governo Amato rappresenta una ulteriore involuzione neo-centrista, ancora più tesa a realizzare politiche liberiste. La stessa figura del presidente del consiglio lo esplicita. Anche sul piano simbolico tornano in campo quelle componenti protagoniste dei processi di modernizzazione e delle politiche degli anni 80 e 90, della concertazione e dellattacco ai diritti dei lavoratori (dalla scala mobile allaccordo del 31 luglio), della rottura con lidentità storica della sinistra italiana. Il contrario di ciò che sarebbe necessario dopo la sconfitta del centro sinistra alle elezioni. Ancora una volta è rimasta inascoltata la nostra richiesta di una svolta a sinistra fondata su precisi provvedimenti economico-sociali. La nostra opposizione al governo Amato sarà netta e determinata. Continueremo però a batterci per alcuni diritti fondamentali, a partire dellaumento dei 200.000 lire per i pensionati al minimo, dallintroduzione di un salario sociale propedeutico al lavoro per i giovani disoccupati, allintroduzione di un salario minimo per ogni tipo di lavoro, a una legge per nuove rappresentanze sindacali. Il fallimento del progetto strategico del centro sinistra rende evidente come esso rappresenti ormai una gabbia che imprigiona forze e alimenta un distacco dalla politica di larghi strati popolari. Come dimostra la straordinaria vittoria di Ken Livingstone a Londra, la crisi della politica centrista della sinistra moderata può trovare sbocchi e risposte convincenti e realizzabili subito sulla base di posizioni di sinistra. Per questo, a fronte di tale fallimento, Rifondazione Comunista propone il tema di una sinistra plurale (riformista, ecologista, antagonista). Mentre siamo in questo senso impegnati per la riapertura di un dialogo con la sinistra moderata, si propone in modo ancor più stringente la promozione, in tutte le forme, di rapporti e relazioni verso soggetti sociali, organizzazioni e personalità, tesi ad una accelerazione nella costruzione della sinistra alternativa. La stessa cura dovrà essere risposta nella ricostruzione di organizzazioni democratiche nella società civile. La sinistra sindacale, in fase di costituzione, avrà perciò tutta lattenzione del nostro partito. Il CPN chiama tutto il partito a intensificare gli sforzi per sconfiggere i referendum antisociali e antidemocratici, attraverso la attiva non partecipazione al voto, forma costituzionalmente prevista di espressione in una consultazione referendaria, e atta a sancire il massimo rifiuto dellispirazione stessa dei quesiti e a consentire la loro sconfitta. Lesame del voto, lanalisi della crisi del centro sinistra, lesame delle proposte politiche del PRC, così come sono indicate nella relazione del segretario nazionale, sono assunte quale base della discussione nelle riunioni dei comitati politici delle federazioni da convocare immediatamente. Tali discussioni dovranno in particolare prendere in esame i risultati elettorali sul territorio nei loro diversi aspetti, lo svolgimento della campagna elettorale, lo stato del Partito. Tutto il partito è chiamato in tal modo a contribuire a una riflessione approfondita e articolata sui temi caratterizzanti la fase: la vittoria delle destre, nelle forme specifiche che assume nelle diverse aree del paese; lesigenza di costruire unopposizione efficace nei territori e nelle istituzioni al manifestarsi di unegemonia che questa vittoria delle destre esprime; le ragioni della sconfitta del centro sinistra; i contenuti della nostra azione di governo nelle regioni in rapporto alle aspettative di cambiamento, ai problemi conseguenti alle politiche di governo nazionale, alla realizzazione dei punti programmatici qualificanti e al superamento di eventuali contraddizioni, al rapporto con la società e con i movimenti; le problematiche inerenti la realizzazione di nuovi statuti regionali. Il voto del nostro partito nel mezzogiorno sarà oggetto di discussione anche in una conferenza dei quadri meridionali. Anche i risultati delle elezioni regionali confermano una significativa astensione dal voto, che noi leggiamo come espressione di un malessere sociale profondo e di un distacco dalla politica, che la politica del centro sinistra alimenta. Per noi si pone con sempre maggiore forza lesigenza di corrispondere in modo efficace ai bisogni di cambiamento, sia in termini di nuove conquiste, che di ridefinizione di una prospettiva generale di trasformazione sociale. Liniziativa del partito verso i luoghi di lavoro, dopo le esperienze positive della campagna elettorale, dovrà determinare un salto di qualità, anche in preparazione alla conferenza delle lavoratrici e dei lavoratori comunisti, prevista per lautunno. Verrà inoltre definita una mappa nazionale per costruire vertenze esemplari, sulla base di un rinnovato ed incisivo lavoro politico e sociale e di inchiesta. Il CPN indice, inoltre, la prima conferenza nazionale delle donne comuniste. La quasi scomparsa delle donne dai consigli regionali, in seguito al voto del 16 aprile, e linfuriare da tempo di unideologia misogina, che vuole riaffermare il controllo sociale sul corpo femminile, rappresentano due facce complementari e interagenti iscritte in quel processo di restaurazione antisociale e antidemocratica in atto nel paese. La conferenza delle donne comuniste rappresenta quindi un appuntamento di riflessione politica assolutamente necessario e rilevante nellattuale contesto politico-sociale. Rappresenta unimportante occasione per inaugurare una stagione della Rifondazione Comunista che superi nella pratica e nella teoria il carattere monosessuato del partito, che il voto regionale conferma essere un ostacolo particolarmente significativo nel suo radicamento sociale e politico. Lopposizione al governo Amato, lorganizzazione di vertenze territoriali e di iniziative di movimento, la costruzione di una sinistra alternativa chiedono invece un partito in grado di intercettare la passione, la curiosità, linteresse della presenza femminile nella società, e quindi la valorizzazione delle donne nei suoi gruppi dirigenti e nelle assemblee elettive. Il CPN chiama tutto il partito a un impegno, affinché la conferenza delle donne comuniste corrisponda a uno straordinario momento di confronto fra le compagne, nel partito, e nella società. Pertanto, i gruppi dirigenti territoriali siano impegnati fin dora a organizzare tali conferenze in tutte le federazioni. |