Partito della Rifondazione Comunista
Comitato Politico Nazionale 23- 24 settembre 2011

EMENDAMENTO AL DOCUMENTO CONGRESSUALE N. 1.
Emendamento: Il Partito e la costruzione del soggetto unitario della sinistra.

Per rifondare le ragioni della rivoluzione sociale e il soggetto capace di perseguirla non si può prescindere dall’obiettivo primario della unità.
Il primo e fondamentale obiettivo è quello di ricostruire l’unità delle classi lavoratrici rotta dalla ristrutturazione capitalistica, dalle forme della organizzazione del lavoro e del mercato del lavoro. Perseguire l’unità tra le forze politiche risulta un puro esercizio politicista se non si fonda sulla capacità di comporre quello che il capitalismo scompone nella fabbrica, nei posti di lavoro del capitalismo cognitivo e nella società attraverso la separazione tra la fase della produzione e quella della riproduzione, la precarizzazione del mercato del lavoro e la discriminazione nei confronti delle donne.
Alla crisi sociale e alla scomposizione e precarizzazione del lavoro fa riferimento anche la divisione delle forze politiche che si richiamano alla sinistra. La divaricazione nelle analisi dei processi di ristrutturazione capitalistica a livello nazionale ed internazionale e le scelte politiche compiute nel corso dell’ultimo ventennio hanno prodotto divisioni e la nascita di tante formazioni politiche; queste divisioni sono ormai oggettivamente un fattore che impedisce di reagire adeguatamente alla crisi.
Rifondazione Comunista deve assumere con determinazione l’iniziativa per costruire un soggetto unitario, plurale e di massa della sinistra su una piattaforma programmatica di alternativa al capitalismo e al liberismo, al patriarcato e alla deriva populista e ademocratica delle istituzioni e del potere.
La ipotesi federativa, sperimentata con esiti assolutamente insoddisfacenti anche sul piano dei risultati elettorali, si manifesta ormai come alibi per gruppi dirigenti che perseguono non solo ipotesi politiche diverse ma, sostanzialmente, il proprio mantenimento; questo costituisce un ulteriore fattore della crisi della politica che la sinistra non può permettersi. Sinistra Ecologia e Libertà rappresenta l’altra faccia dello stesso processo.
Anche l’obiettivo di recuperare una vera democrazia rappresentativa si nutre di questa proposta unitaria. Bisogna avere il coraggio di sfidare tutte le forze, comprese quelle della sinistra moderata, a confrontarsi su un programma di alternativa e su un sistema di regole capace di selezionare e promuovere gruppi dirigenti nuovi e giovani, maturati e sperimentati nelle lotte sociali, di lavoro e studentesche. Peraltro questo consentirebbe l’emergere di tutte quelle risorse femminili che spesso vengono mortificate dai tradizionali processi di selezione dei dirigenti per cooptazione degli omogenei.
Per questo la costruzione di un processo unitario coincide anche con il superamento delle modalità con le quali si è strutturato il Prc. Nel partito si sono consolidate le modalità correntizie per la selezione dei gruppi dirigenti e si sono organizzati micro potentati locali legati prevalentemente alla rappresentanza nelle istituzioni. Il Prc, come la Federazione della Sinistra del resto, tende ad assomigliare più ad una società per azioni in cui ciascuno fa valere il proprio pacchetto azionario e agisce per patti ed accordi piuttosto che per programmi e progetti sottoposti al dibattito democratico svincolato dalla disciplina e dal peso specifico delle correnti. A questo bisogna opporre un modello cooperativo e solidale, la dimensione collettiva nella quale ciascuno e ciascuna siano protagonisti della comunità che si esprime nel partito politico necessario nella società attuale.
Al bisogno e alla domanda di politica che sorge, anche in forme inedite, dalle lotte e dai movimenti, dalle contestazioni e dalla critica alle forme correnti della politica, si ha il dovere di rispondere con la proposta di costruzione di un nuovo soggetto politico unitario e plurale. Bisogna superare la fase alleantista, quella della Federazione a scopi puramente elettorali, quella che lascia immutato lo stato delle cose e per questo non si rende capace di produrre le rivoluzioni che proclama.
La ricerca di un compromesso con la sinistra moderata, necessario e possibile, può essere concepita, gestita e praticata solo in un rapporto di trasparenza e lealtà con l’area dei militanti e degli iscritti e quella delle lavoratrici e dei lavoratori, delle cittadine e dei cittadini ai quali e alle quali rivolgiamo la nostra proposta politica, il nostro progetto di trasformazione e la domanda di partecipazione attiva e critica.
Salvatore Bonadonna, Linda Santilli, Sandro Valentini, Andrea Pitoni, Rosario Rappa, Grazia Montoro, Vito Nocera

(sottoposto alla votazione della platea dei componenti del Cpn aderenti al Documento congressuale n. 1)
Respinto con 5 voti a favore e 1 astensione

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