Partito
della Rifondazione Comunista
Comitato Politico Nazionale 10 - 11 aprile 2010
o.d.g per il CPN 10-11 aprile
2010
A nessuno sfugge il quadro di dense difficoltà nel quale ci troviamo
ad operare. Le recenti elezioni regionali portano a maturazione difficoltà
e limiti che appartengono all’onda lunga della crisi delle forze
comuniste e della sinistra anticapitalista italiana. Nel contempo la
tenuta del governo delle destre e la sostanziale vittoria al suo interno
delle componenti più reazionarie e populiste, pongono con ancora
maggior forza l’esigenza di una svolta nelle politiche di questo
Paese. La crisi economica sta ancor più allargando la forbice
tra i ricchi e i meno abbienti. Quello che si preannuncia è un
nuovo attacco all’assetto democratico, alla Costituzione, ai diritti
dei lavoratori, nuova cassa integrazione, licenziamenti e cancellazione
dell’articolo 18. Le donne continuano ed essere sempre più
colpite e la nuova campagna contro la pillola RU486 è solo la
punta dell’iceberg del clima oscurantista e reazionario che si
registra nel nostro Paese.
Per queste ragioni non possiamo permettere che dai lavoratori, dai giovani
precari e dalle donne, continui ad essere percepito quel sostanziale
ed inquietante vuoto a sinistra che ha caratterizzato l’ultima
fase sociale e politica. Il Partito della Rifondazione Comunista e la
Federazione della Sinistra continuano a non essere “sentiti”
dalla maggioranza del popolo di sinistra come forze in grado di organizzare
il disagio, la rabbia e l’indignazione popolare contro il governo
e le sue politiche liberticide ed antipopolari e tale distacco si offre
come ulteriore base materiale per il grave astensionismo a sinistra.
C’è bisogno
di uno scatto: non possiamo rimanere fermi. E per poter fare questo,
c’è bisogno di affrontare fino in fondo i tanti nodi che
finora sono rimasti elusi o sono stati rimandati.
Dobbiamo far decollare la Federazione della Sinistra come strumento
di costruzione del conflitto e di una efficace unità d’azione
a sinistra, legata ai movimenti e alle forze della sinistra anticapitalista,
e dobbiamo, contemporaneamente, avviare – dentro ed oltre essa
- una vasta ed aperta ricerca politica e teorica tra PRC, PdCI, altre
forze politiche di classe, intellettuali, quadri operai e militanti
comunisti che hanno incrociato in questi vent’anni questi due
partiti ed ora ne sono esterni, militanti dei movimenti antiglobalizzazione,
anticapitalistici ed antimperialisti. E ciò a partire dalla consapevolezza
che le forze comuniste, oggi, sono alla ricerca di un più alto
profilo politico e culturale, con l’esigenza di avviare un confronto
proficuo tra quante/i non solo non hanno rinunciato a dirsi comuniste/i,
ma vogliono impegnarsi seriamente per ricostruire un partito comunista
– che rigetti ogni nostalgia cosi come ogni liquidazionismo -
quale cardine dell’unità della sinistra anticapitalista,
per riaprire un orizzonte di trasformazione sociale in Italia.
Uno dei problemi centrali
delle attuali forze comuniste italiane – assieme alle questioni
del radicamento sociale e della presenza organizzata nei luoghi del
lavoro e del conflitto – è sicuramente quello della ridefinizione
di un pensiero, di un profilo politico, teorico e analitico, di una
prassi all’altezza dei tempi e dello scontro di classe. È
tempo di avviare una ricerca culturale e politica all’altezza
delle necessità, che si intrecci con la riorganizzazione di un
conflitto sociale in tutto il paese, esteso in modo capillare.
Il CPN impegna pertanto la
segreteria e gli organi dirigenti del PRC ad avviare a tutti i livelli
– centrale e periferici - un percorso di ricerca e di aperto e
libero confronto (conferenze-dibattito, assemblee, seminari di studio,
attivi nazionali e territoriali) con tutti i comunisti, le comuniste,
gli iscritti alla Federazione, intellettuali e quadri operai esterni
ad essa, esponenti di movimenti altermondialisti, internazionalisti,
dell’ecologismo di classe e del radicalismo cristiano che intendano
parteciparvi su contenuti di fondo (analisi dell’attuale fase
del capitalismo, internazionalismo, imperialismo, nodo pace/guerra,
prospettive strategiche, obiettivi prioritari immediati, programma minimo
di classe, programma a medio termine, azione politica negli enti locali,
politica sindacale, questione ambientale, oppressione di classe e oppressione
di genere, …), che permettano quindi un rilancio della politica
comunista e anticapitalista, un rafforzamento organizzativo, in modo
che si possa lavorare per quello “scatto in avanti”, del
quale tutte e tutti sentiamo il bisogno.
Sergio Dalmasso, Andrea Catone