Partito della Rifondazione Comunista
Comitato Politico Nazionale 10 e 11 maggio 2008

Odg “opposizione a Governo”

Il Cpn di Rifondazione Comunista propone a tutti i partiti di sinistra, ai soggetti sociali e sindacali, di costruire da subito una coalizione a base nazionale per progettare e costruire l’opposizione al governo Berlusconi. Le dichiarazione del governo in materia di lavoro, grandi opere, welfare, immigrazione, segnalano la volontà di procedere molto rapidamente nella realizzazione del programma antipopolare su cui le destre hanno vinto le elezioni.
Rivogliamo quindi un appello a tutti i soggetti organizzati della sinistra per incontrarci e definire in comune un programma di azione e mobilitazione.
Il Cpn dà mandato al Comitato di Gestione di curare questa decisione.

Assunto dalla Presidenza del Cpn
10-11 maggio 2008

Odg Migranti

Come promesso durante la campagna elettorale, il governo Berlusconi ha già iniziato ad operare per peggiorare le condizioni di vita delle donne e uomini migranti presenti in Italia.
Il ministro dell’Interno Maroni, insieme ad altri colleghi, proverà già con una riunione fissata per martedì 13 maggio, a presentare un nuovo decreto sicurezza che si pone due obbiettivi fondamentali.
Chiedere la revisione in senso restrittivo del Trattato di Schengen per limitare la libera circolazione dei cittadini neocomunitari, in particolare bulgari e rumeni.
Introdurre il reato, con arresto, per “immigrazione clandestina”, tramutando ovvero in reato penale quella che è finora una sanzione amministrativa.
La realizzazione di questi due passaggi porterebbe soltanto ad un aumento della clandestinizzazione delle persone, ad una maggiore difficoltà a realizzare progetti positivi di inserimento sociale ed economico, ad una maggiore ricattabilità dei migranti la cui “regolarità” è perennemente sottoposta alla spada di Damocle del contratto di lavoro.
Il risultato, lungi dal garantire città più sicure, porterebbe solo a veder crescere il disagio sociale, a riempire i penitenziari e i centri di permanenza temporanea, a intasare le aule di tribunale, a rendere ancora più insuperabile il distacco fra autoctoni, immigrati inseriti, e immigrati da cacciare. A rimetterci sarebbero i più poveri, quelle e quelli condannati al lavoro nero, quelle e quelli che ancora non hanno trovato una possibilità di inserimento socioeconomico.
Un programma che trova il suo contraltare nella direttiva europea che prossimamente potrebbe essere posta al voto del parlamento europeo e che prevede l’allungamento del periodo di detenzione nei cpt – fino a 18 mesi –, la possibilità di fermare, trattenere ed espellere anche minori non accompagnati, il divieto di reingresso per almeno 5 anni. Contemporaneamente saranno rese disponibili maggiori risorse per il pattugliamento e il contrasto in mare all’ingresso e interverranno ulteriori ostacoli per ottenere il riconoscimento dello status di rifugiato e per avere accesso ai ricongiungimenti familiari.
L’assenza oggi di una reale opposizione, nel parlamento italiano a tali disegni, il non aver ottenuto, a causa delle componenti più moderate dell’Unione, alcun risultato che contrastasse la deriva securitaria impressa soprattutto da alcuni sindaci e amministrazioni di diverso segno politico, ci impone ancora di più di intervenire. È necessario operare anche affinché si riesca a invertire il consenso popolare con cui vengono accolte queste scelte sciagurate.
Rifondazione comunista si impegna con urgenza e determinazione ad impedire questa nuova torsione xenofoba al sistema legislativo e chiede alle altre forze politiche e sociali della sinistra, alle associazioni antirazziste e di migranti di costruire insieme forme di mobilitazione per impedirne la realizzazione. Rifondazione comunista considera l’accesso a percorsi di regolarizzazione, l’estensione dei diritti sociali, civili e politici a chi vive in Europa, la lotta alla povertà e non ai poveri, come l’unica prospettiva possibile per una sinistra che intende praticare un più inclusivo modello di società.

Assunto dalla Presidenza del CPN
10 – 11 maggio 2008

Odg - Genova

Il CPN del PRC sottolinea l’importanza delle giornate rievocative dei fatti di Genova 2001;

  • riconferma l’impegno del Partito a far sì che questa tristissima pagina della storia del nostro Paese, (culminata con l’uccisione di Carlo Giuliani, e con i fatti della Diaz e della caserma di Bolzaneto) rimanga aperta finché non venga fatta piena verità e giustizia;
  • impegna tutte le militanti ed i militanti a partecipare alle iniziative che si svolgeranno a Genova nei giorni dal 19 al 21 luglio’08

Assunto dalla Presidenza del CPN
10-11 maggio 2008

Odg GIORGIANA MASI

Approvato all'unanimità
Il Cpn del Prc impegna il comitato di gestione del partito a predisporre una delegazione che il 12 di maggio si rechi sul ponte Garibaldi a Roma a deporre un mazzo di fiori nel luogo in cui venne assassinata Giorgiana Masi.
Trentuno anni fa, una pacifica manifestazione che voleva ricordare la vittoria laica e del movimento delle donne nel referendum sul divorzio del 12 maggio 1974, veniva brutalmente repressa dalle forze dell’ordine. Giorgiana, 17 anni studentessa, mentre insieme ad altri manifestanti stava scappando verso Trastevere, veniva colpita alle spalle da un proiettile ferendola mortalmente. Documenti filmati e fotografici dimostrarono che in quella giornata agenti vestiti da manifestanti che impugnavano armi da fuoco, spararono colpi di pistola più volte e in più occasioni.
Per la prima volta il Presidente della Repubblica ha inserito Giorgiana Masi nella lista delle vittime del terrorismo. Questo fatto, sacrosanto, aumenta le gravi responsabilità del governo di allora e di chi gestiva il Viminale. In 31 anni la famiglia di Giorgiana i suoi compagni di scuola e di lotta, attendono ancora di sapere la verità. Noi non vogliamo dimenticare chi ha perso la vita nell’esercizio di un diritto democratico come quello a manifestare. Ogni ferita alla democrazia è una ferita verso tutto il popolo italiano.

Assunto dalla Presidenza del CPN
10 – 11 maggio 2008

Odg - Verona

Ciò che è avvenuto a Verona non è solo un atto criminale, non è un atto di un gruppo di teppisti isolati, è l’ultimo e più drammatico episodio di una lunga lista di aggressioni, intimidazioni e pestaggi che ha avuto come protagonista la destra nazi-fascista della città.
Ciò si inserisce in un clima di odio a qualsiasi diversità che irresponsabilmente la destra ha cavalcato nella città e nel Veneto che ha avuto nel Sindaco Tosi un valido supporter.
Occorre perciò sostenere quelle forze sociali e politiche, associazione e singoli individui che proprio da Verona dicono basta e chiedono una mobilitazione a difesa della democrazia e per il rilancio della Costituzione e dei suoi valori, contro i vecchi e nuovi fascismi e chiedono un impegno per una città libera dall’intolleranza, dal razzismo e dall’ignoranza.
Perciò il CPN del Prc aderisce all’appello “Nicola è uno di noi”che indice una manifestazione per sabato 17 maggio che partirà dalla Stazione Porta nuova alle ore 15.00 ed invita tutto il Partito a mobilitarsi per il successo di detta manifestazione.

Assunto dalla Presidenza del CPN
10 – 11 maggio 2008

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