Partito
della Rifondazione Comunista
Comitato Politico Nazionale 19 e 20 aprile 2008
Documento Russo
Considerato che: 1. Viviamo
un momento politico fortemente drammatico. I risultati elettorali ci
consegnano un’Italia: egemonizzata dal centrodestra, entro cui
si staglia il successo di una forza xenofoba e di ripiego identitario
e localistico come la Lega; segnata dalla sconfitta del PD, interessato
a stabilizzare anche istituzionalmente il bipartitismo; ferita dalla
cancellazione della sinistra dal Parlamento nazionale. L’insuccesso
elettorale della Sinistra/l’Arcobaleno non può e non deve
significare la morte della Sinistra nel nostro paese. Su di noi ricade
una grande responsabilità: far vivere la Sinistra di alternativa.
2. La lista la Sinistra/l’Arcobaleno, e con essa Rifondazione
comunista, paga i fallimenti del governo Prodi sul piano sociale ed
economico, come su quello della politica pacifista e dei diritti civili:
tutto ciò ha scavato un fossato tra noi e il popolo della sinistra.
3. Non è però solo il governo Prodi alla base della sconfitta
elettorale, le cui cause vanno indagate a fondo in modo da trovare le
vie per contrastare le dinamiche del capitalismo totalizzante che tende
a subordinare all’economia di mercato e al profitto non solo il
lavoro, nelle sue molteplici forme, ma l’intera società:
ciò comporta una sfida alta che concerne la redistribuzione del
reddito ma anche l’uso e la destinazione delle risorse. A livello
politico-istituzionale si assiste a una nuova tappa della rivoluzione
passiva per imporre un regime in cui l’opposizione e l’alternativa
alla società capitalistica - portate avanti contro la globalizzazione
dai movimenti dei lavoratori, dell’ambientalismo, del femminismo,
dei variegati organismi territoriali, per i diritti civili - siano emarginate,
e svuotate di qualsiasi rilevanza politica. Il bipartitismo comporta
la competizione tra partiti di centro, partiti pigliatutto, programmaticamente
simili, che si confrontano solo per conquistare consensi elettorali
con il fine di gestire il governo entro le compatibilità stabilite
dalle dinamiche dei poteri capitalistici.
Contro questo processo di omologazione occorre avanzare un progetto
di una Sinistra: europea, pacifista, ambientalista, femminista, delle
libertà delle persone, in cui le culture e le organizzazioni
diverse possano trovare una nuova casa.
4. Il grave limite di La Sinistra/l’Arcobaleno è stato
di essere un soggetto costruito dall’alto, frutto di accordi di
vertice, che ha prodotto liste elettorali di apparati, chiuse alle esperienze
dei movimenti. A parole tutti/e hanno sempre denunciato questi rischi,
nei fatti nulla si è fatto per evitarli.
5. La Sinistra può nascere solo con un lavorio permanente di
radicamento nella società, sulla base delle reti, delle associazioni,
dei gruppi che in questi anni si sono mobilitati per le vertenze e le
lotte contro la precarietà e per salari decenti, per la difesa
e lo sviluppo del welfare, contro la depredazione delle risorse naturali,
per la difesa e la qualità dell’ambiente e del territorio,
per i diritti civili, per la democrazia partecipata. La Sinistra può
nascere solo come strumento di partecipazione, solo se le sue organizzazioni
sono guidate dai principi democratici e dalla trasparenza, senza il
predominio degli apparati, con le loro logiche di cooptazione.
La Sinistra è un progetto di lunga lena, ha un percorso da compiere:
se si pensa che essa possa nascere dall’oggi al domani, si otterrebbe
come risultato solo quello di mettere insieme gruppi dirigenti, senza
coinvolgere le migliaia di persone impegnate nella società. Così
sarebbe solo un’operazione per la sopravvivenza, non l’avvio
di un grande progetto.
6. Rifondazione comunista, valorizzando la sua autonomia di ricerca
politico-culturale e le sue ancora vitali energie organizzative, si
deve porre al servizio di questo disegno. Occorre gettare le fondamenta
della costituente della Sinistra, con i suoi luoghi aperti alla partecipazione,
per dar vita a una nuova soggettività plurale, portatrice di
un progetto di alternativa di società. Le sue forme saranno democraticamente
decise da tutti/e coloro che vi prenderanno parte.
Ripiegarsi su sé stessi, alimentare derive identitarie, chiudersi
nello scontro interno e nel fazionalismo significherebbe condannarsi
alla definitiva marginalità.
Il comunismo, al pari delle altre culture, può vivere e svolgersi
solo dentro una Sinistra ampia, plurale, aperta, democraticamente organizzata.
Rifondazione comunista è essenziale in questa fase: essa può
essere un punto di resistenza e di rilancio di un progetto che ha bisogno
di tempi politici per realizzarsi, in modo da coinvolgere, insieme con
le organizzazioni di partito, il vasto arcipelago di forze impegnate
a costruire una risposta alle destre vittoriose, e un’alternativa
al socialliberismo del PD.
7. Distruttivo delle nostre
estreme possibilità è la ricerca di un capo espiatorio,
che aprirebbe solo le porte a una guerriglia di gruppi mentre abbiamo
bisogno di un dibattito libero, approfondito e senza vincoli di appartenenza
correntizia, in modo da coinvolgere l’intero partito: le responsabilità
soggettive della sconfitta elettorale sono di noi tutti/e.
Per questo il CPN
accetta le dimissioni della
segreteria nazionale e costituisce al suo posto un comitato di garanzia
per la gestione politica ordinaria del partito e la preparazione del
congresso nazionale, che viene indetto per la prima settimana di luglio
2008.
Franco Russo
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