Partito
della Rifondazione Comunista
Comitato Politico Nazionale 19 e 20 aprile 2008
Documento Giordano e altri
1. La sconfitta
elettorale è drammatica e chiede l'apertura di un dibattito approfondito
e aperto. Per questo è necessario disporsi ad una assunzione
collettiva di responsabilità , con le dimissioni della segreteria
nazionale e l'indizione del congresso nazionale. Il congresso del Partito
della Rifondazione comunista non può essere il momento della
conta interna, ma una grande esperienza di discussione ed elaborazione
libera e partecipata. La parola alle iscritte e agli iscritti. Una grande
assunzione di responsabilità verso tutti coloro che con noi hanno
condotto una campagna elettorale difficile e vogliono investire su una
sinistra alternativa. Proponiamo la costruzione di grandi assemblee
di massa, aperte a tutte e a tutti, per analizzare le cause della sconfitta
elettorale e discutere di come riprendere il cammino.
2. Si propone che esso si svolga dal 10 al 13 luglio 2008.
3. Si tratta di avviare una riflessione di lungo respiro, che metta
a tema la questione del radicamento sociale, dell'analisi della società
e dell'organizzazione del conflitto. Si tratta di rispondere alla sofferenza
e allo sgomento che coinvolge migliaia di elettori e iscritti, di democratici
che considerano indispensabile la presenza della sinistra nelle istituzioni
parlamentari. Una sofferenza che si accompagna alla volontà di
reazione di tanti, che credono nella possibilità di ricostruire
una presenza efficace della sinistra nel nostro paese. Ne abbiamo conferma
dal successo dell'assemblea a Firenze e dalle numerose richieste di
poter oggi collaborare col partito. Da Firenze viene una spinta a proseguire
nella ricerca e nella costruzione di un nuovo spazio pubblico, che,
senza mettere in discussione le scelte dei partiti, rappresenti un luogo
di sperimentazione democratica e partecipata per intervenire sulla frammentazione
sociale e la disgregazione politica che il voto ci chiede di indagare.
Ciò è tanto più necessario, di fronte all'attacco
di Confindustria, che, dopo aver pesantemente condizionato l'azione
di governo, oggi intende colpire il sindacato e qualsiasi forma di organizzazione
del conflitto.
4. L'assenza, per la prima volta dalla Liberazione, di una sinistra
in parlamento, e, invece le dimensioni così vaste del successo
delle destre, impongono di ripartire dai valori fondanti della Repubblica,
a partire dall'antifascismo, dai principi sempre più attuali
della Costituzione italiana. Per questo il 25 aprile e il 1 maggio sono
appuntamenti centrali per la ripresa della mobilitazione del nostro
partito e della sinistra nel suo complesso.
5. Va fatta una analisi seria sullo stato del Partito, delle sue relazioni,
della sua internità nei luoghi della sofferenza sociale e della
capacità di tradurre la stessa in progetto e organizzazione politica.
Va indagato il profondo processo di scollamento tra identità
sociale e soggettività politica. Il progetto federativo della
Sinistra L'Arcobaleno è stato sconfitto, e da qui bisogna ripartire,
riconoscendo che esso è stato percepito come un cartello elettorale
e un simulacro di un progetto di unità della sinistra. Dobbiamo
indagare le difficoltà soggettive della sconfitta, oltre quelle
oggettive, che sono in larga misura legate alla percezione della nostra
inefficacia nell'esperienza di governo, e quindi correlate al tema del
voto utile, e al processo di americanizzazione da tempo avviato. Una
inadeguatezza che deriva da almeno due fattori: la difficoltà
nel delineare una ipotesi credibile di alternativa di società
e contestualmente il nostro insufficiente radicamento sociale e territoriale.
Ma il nodo di fondo che abbiamo incontrato, a cui ancora non siamo in
grado di dare una risposta progettuale credibile, risiede però
nella critica della globalizzazione capitalista. Una globalizzazione
che porta con sé gli elementi di fondo della crisi, dagli sconvolgimenti
climatici, alla di recessione economica, alle contraddizioni di grandi
processi migratori. Parimenti va rimessa al centro la lotta patriarcato,
la pratica della differenza, e il pensiero sessuato, come rottura dell'approccio
indistinto e incapace di valorizzare le differenze che aveva caratterizzato
il pensiero critico del '900. Questioni che ci hanno impegnato nel movimento
mondiale e nel congresso del Partito della sinistra europea. Partito
della Sinistra Europea che abbiamo voluto e portato avanti nonostante
le opposizioni di molti compagni e compagne. Al pari di elementi di
innovazione come la nonviolenza anch’essi contrastati al Congresso
di Venezia
6. Il tema della ricostruzione della sinistra è attuale, sia
nei paesi in cui si registrano sconfitte cocenti, sia laddove i risultati
elettorali sono incoraggianti. Anche da questi esempi appare evidente
che le difficoltà o i successi sono legati alla credibilità
di un progetto di alternativa e non semplicemente alla rappresentazione
data dai simboli elettorali.
7. Il conflitto di classe non è cancellabile ma non incontra,
nella sfera della politica, lo scontro tra la sinistra e la destra.
Il processo di americanizzazione porta con sé la semplificazione
autoritaria della rappresentanza, per cui possono esserci movimenti
sociali radicali ma senza la possibilità di scalare il livello
della proposta generale, ovvero di farsi proposta politica. In altre
parole, l'americanizzazione porta con sé la conseguenza di cancellare
la rappresentanza politica alle istanze sociali di cambiamento. Porta
la cancellazione della sinistra, così come l'abbiamo conosciuta
nello scorso secolo. Dal punto di vista politico, la nascita del PD
ha portato uno slittamento automatico violentissimo verso questo esito.
Noi l'abbiamo colto nei suoi aspetti generali ma non nell'immediatezza
del suo precipitare. Solo così si spiega l'apparente paradosso
di una crisi provocata dal centro moderato e pagata con il prezzo di
una rottura con la sinistra. Una rottura non episodica, non tattica,
non momentanea, che indica una tendenza politica profonda dell’attuale
leadership del PD. Sono stati due anni di logoramento del rapporto tra
governo e società. Due anni in cui sono state dissipate le aspettative
del nostro popolo. Siamo risultati così inefficaci nella nostra
determinazione di attraversare l’esperienza di governo per cambiare
la condizione materiale di milioni di donne e uomini.
8. Ripartire dall’opposizione non è una ovvietà,
è un punto strategico di fase. Si riparte, cioè, dall'innovazione
più profonda fatta dal PRC in questi anni: l’autonomia
della sinistra, l’opposizione alle destre e l’alterità
al PD. La realtà di questi due anni è emblematica. Sarebbe
sbagliato affermare che le riforme necessarie a una nuova fase (dalle
coppie di fatto, alla lotta alla precarietà) sono state impedite
dai Mastella e dai Dini. Sono state impedite dal cuore pulsante del
PD, che è il centro moderato. Solo così si spiega l'altro
paradosso: il governo di centro sinistra ha cominciato la sua vita con
il taglio delle tasse alle imprese invece che aumentare salari, stipendi,
pensioni, borse di studio. Abbiamo perso, ciònondimeno la Sinistra
vive. La Sinistra vive facendo i conti con questa realtà e rimettendo
al centro la sua alternativa sociale e politica.
9. La costruzione di una sinistra nuova necessita di un dibattito molto
vasto, un dibattito che non è proprietà esclusiva dei
partiti ma patrimonio collettivo di quante e quanti si sono espressi
in questi mesi per la Sinistra L’Arcobaleno le realtà associative,
le Case della Sinistra che si sono aperte, le donne e uomini singoli,
non iscritti ad alcuna organizzazione esistente, e che guardano alla
sinistra come una speranza per il futuro e vogliono contribuire alla
sua costruzione. In questo dibattito, quindi, entriamo come uno degli
interlocutori, senza posizioni ultimative, con spirito di ascolto. Riteniamo
sbagliati due percorsi, quello del riflesso identitario e quello dello
scioglimento di Rifondazione comunista. La Sinistra che vogliamo contribuire
a costruire è unitaria, perché deve darsi strutture e
sedi collettive di decisione rivolte a favorire la partecipazione democratica
effettiva e che partono da una effettiva cessione di sovranità
delle strutture esistenti, ed è plurale, perché fondata
su culture, linguaggi, pratiche, organizzazioni differenti e su singole
soggettività. Una costruzione originale che deve rispondere alla
domanda di partecipazione in modo che anche chi non è iscritto
ad alcuna formazione oggi esistente possa avere pari dignità
e pari poteri nei processi decisionali. A questo dibattito, il Congresso
di Rifondazione Comunista, è chiamato a dare risposte approfondite
e impegnative.
10. Il Partito della Rifondazione Comunista quindi è una risorsa
necessaria per il processo unitario. Pensiamo che il rinnovamento e
la concreta innovazione politica e culturale maturate in questi anni
siano essenziali alla sua crescita e al rafforzamento del processo unitario.
Dobbiamo evitare di cadere in due errori speculari: promuovere l’esodo
dalla politica e quindi teorizzare l’autonomia del sociale ovvero
rincorrere esclusivamente la sfera rappresentativa e quindi predicare
l’autonomia del politico. Per evitare questi rischi ambivalenti
va costruito un percorso partecipato di cui siano parte tutte le compagne
e tutti i compagni, che sia capace di una critica al potere, agli assetti
consolidati ai luoghi di decisione a-democratici, ad ogni forma di autoritarismo.
Nuove forme di rappresentanza e modalità di vivere le istituzioni
e di formazione del consenso - partire dalle regioni del mezzogiorno
– e di democrazia diretta vanno incentivate a partire dalla nostra
comunità perché possano vivere socialmente. Nel corso
di questi anni abbiamo incrociato molte esperienze innovative per fare
politica alternativa: dalle lotte di comunità, all'esperienza
di Action, al rapporto con i disoccupati e i precari di tutta Italia.
Queste forme dell'azione politica possono condurci a nuove sperimentazioni.
Per questo intendiamo anche rilanciare un'antica idea del movimento
operaio: il mutualismo. Un mutualismo di nuova forgia non una mera proposta
organizzativa, ma un salto necessario e possibile per ridare senso alla
politica come agire collettivo. Su questo e su molto altro è
chiamato il Congresso a fare un’analisi delle inadeguatezze e
degli errori che abbiamo compiuto, ma anche delle potenzialità
che il corpo vivo del Partito esprime.
11. Il Comitato Politico Nazionale esprime il più grande ringraziamento
a tutte le compagne e i compagni del Partito per l'impegno che hanno
profuso, a tutte le compagne e i compagni delle altre formazioni politiche
e a quelle energie fuori dai partiti che sono emerse, e che si sono
spese in questa campagna elettorale. Il risultato negativo rende ancora
più prezioso questo patrimonio di idee e di donne e uomini. Un
patrimonio che non vogliamo disperdere e ricacciare nel silenzio. Al
contrario, vogliamo che emerga e che rappresenti il vero investimento
per il futuro. Il nostro sincero e pieno ringraziamento va a Fausto
Bertinotti, all'impegno generoso della campagna. elettorale, al ruolo
che ha svolto in questi anni e svolgerà, in forme diverse, in
futuro per il Partito e per la Sinistra
12. Il Comitato politico nazionale, a seguito delle dimissioni della
segreteria nazionale, elegge un comitato di gestione straordinaria composto
proporzionalmente sulla base delle percentuali riportate dai singoli
documenti politici presentati. Si propone inoltre che di tale comitato
non facciano parte compagne e compagni della segreteria nazionale e
i suoi invitati permanenti.
Franco Giordano,
Martino Albonetti, Sergio Bellucci, Salvatore Bonadonna, Francesco Bonato,
Milziade Caprili, Giusto Catania, Luigi Cogodi, Celeste Costantino,
Ferruccio Danini, Michele De Palma, Titti De Simone, Donatella Duranti,
Francesco Ferrara, Francesco Forgione, Rina Gagliardi, Alfonso Gianni,
Beatrice Giavazzi, Mirko Lombardi, Graziella Mascia, Gennaro Migliore,
Federica Miralto, Roberto Musacchio, Maria Cristina Perugia, Elisabetta
Piccolotti, Paolo Pietrangeli, Simona Ricotti, Rosa Rinaldi, Daniela
Santroni, Giacomo Schettini, Patrizia Sentinelli, Tommaso Sodano, Alessandra
Tibaldi, Sandro Valentini, Niki Vendola, Maurizio Zipponi, Stefano Zuccherini
Respinto con 70 voti favorevoli