Gli ordini
del giorno
Odg
sul Programma
Il Comitato politico nazionale del Prc ritiene necessario che la decisione
di sottoscrivere il programma dell’Unione e di entrare nel suo
prossimo governo debba essere sottoposta ad una verifica democratica
dell’insieme degli/lle iscritti/e.
Lo scorso congresso del partito
ha ratificato con una maggioranza inferiore al 60% la prospettiva dell’alleanza
con l’Ulivo nell’Unione.
Tuttavia non si erano determinati
gli assi di natura politica per la realizzazione di tale alleanza, rimandando
il tutto ad un periodo successivo e anche ad una verifica di massa di
posizioni differenti (“primarie di programma”), che non
si è realizzato.
Questo conforta la necessità
della verifica democratica suindicata.
Pertanto il Cpn decide di
realizzare nel corso delle prossime settimane una conferenza nazionale
per delegati, a norma dello statuto del partito, avente potere deliberante,
sul rapporto tra il nostro partito e l’Unione, il suo programma
e il suo governo.
Marco Ferrando
Franco Grisolia
Respinto a maggioranza con 7 voti favorevoli
Odg
sul Referendum
Il Cpn considerato che il referendum oppositivo alla legge di Modifica
della Parte II della Costituzione è parte integrante del procedimento
di revisione costituzionale, e in quanto tale non può essere
né interrotto né dilazionato con “leggine”
ad hoc, come pure è stato richiesto; la Cassazione ha verificato
la legittimità della richiesta referendaria avanzata da 830 mila
cittadine/i, da parlamentari e da 14 Consigli regionali (più
quello della Lombardia), e ha comunicato fin dal 21 marzo a tutti gli
organi istituzionali l’esito positivo della verifica; il Governo
Berlusconi non ha ancora deliberato l’indizione del referendum
con il chiaro intento di utilizzare i tempi massimi previsti dalla legge
352/1970 per far svolgere il referendum in piena estate per depotenziarlo;
la manovra di dilazione non sortirà comunque l’effetto
di vanificare il referendum, dato che non è previsto nessun quorum
di partecipazione; chiede che sia indetto il referendum immediatamente
per consentire il voto referendario entro giugno, anche tramite un provvedimento
di abbinamento con il secondo turno delle elezioni amministrative dell’11
giugno; impegna tutte le organizzazioni di Sinistra Europea-Rc, ad intensificare,
in stretto contatto con i Comitati “Salviamo la Costituzione”,
la campagna per il No anche in occasione delle prossime iniziative del
25 aprile, per rinsaldare le radici antifasciste della nostra Costituzione,
e del 1° maggio per far rivivere il legame originario tra la Repubblica
democratica con le lavoratrici e i lavoratori, sempre più precarie/i;
a promuovere la più ampia partecipazione al voto referendario,
che deve essere l’occasione per dare nuova e forte legittimità
popolare alla Carta costituzionale del ’48, sottoposta a un’azione
di demolizione dal centrodestra che mira a cancellare la democrazia
rappresentativa, a minare le istituzioni di garanzia e a spezzare, con
la “devolution”, l’unità dell’ordinamento
giuridico per frantumare l’universalità dei diritti sociali.
Franco Russo
Imma Barbarossa
Graziella Mascia
Approvato all’unanimità
Odg
sulla Nuova scala mobile
Il problema più urgente da risolvere, sul piano sociale, anche
per superare la crisi economica del nostro paese è migliorare
il potere d'acquisto di salari, stipendi e pensioni, falcidiati in questi
anni dal carovita, dagli aumenti di prezzi e tariffe.
Lo straordinario successo
che, laddove vengono fatti i banchetti, sta avendo la raccolta di firme
per una proposta di legge di iniziativa popolare per la istituzione
di una nuova scala mobile, promossa dal sindacalismo di base e da delegati
Cgil con il sostegno della sinistra di alternativa e del nostro Partito,
dimostra l'esistenza di una volontà popolare per una politica
realmente alternativa di trasformazione sociale.
Il Comitato politico nazionale
impegna pertanto tutte le strutture del Partito e le rappresentanze
istituzionali ad intensificare la campagna politica per la difesa dei
salari e delle pensioni e per la redistribuzione del reddito, di cui
la raccolta di firma sulla nuova scala mobile è significativa
parte integrante.
Segreteria Prc
Claudio Grassi
Gigi Malabarba
Marco Ferrando
Claudio Bellotti
Giorgio Cremaschi
Marilde Provera
Approvato all’unanimità
Odg
su Baraldini
Silvia Baraldini dopo oltre 20 anni trascorsi negli istituti penitenziari
americani, è ancora detenuta in Italia agli arresti domiciliari,
senza la possibilità di ottenere permessi.
Le sue condizioni di salute
sono incompatibili con il regime carcerario ed essendo stata costretta,
per poter tornare, ad accettare la stessa condanna inflitta dagli Stati
Uniti, Silvia dovrebbe trascorrere ancora molto tempo in regime di detenzione.
Il Cpn impegna gli organismi
ed i gruppi parlamentari ad attivare iniziative per il provvedimento
di grazia e la fine dell'interdizione ai pubblici uffici
Approvato per acclamazione