Comitato Politico
Nazionale 17 - 18 settembre 2005
Documenti
ORDINI DEL
GIORNO
Primarie
Il Comitato
Politico nazionale chiama tutti i gruppi dirigenti, i militanti, gli
iscritti ad un impegno straordinario di iniziativa politica del partito,
di apertura all’esterno delle proprie sedi e delle proprie strutture,
di costruzione di relazioni con le realtà I associative dei territori,
i movimenti, le situazioni di lotta affinché la candidatura di
Fausto Bertinotti alle primarie dell’Unione del 16 ottobre raccolga
il massimo dei consensi. La manifestazione nazionale al Palalottomatica
di Roma del 24 settembre rappresenta una tappa fondamentale di questa
iniziativa. Alla sua riuscita tutte le strutture del partito sono impegnate
a contribuire con il massimo sforzo.
La Presidenza
Legge proporzionale
l Cpn impegna
i gruppi parlamentari a respingere con determinazione le riforme truffaldine
della legge elettorale così come presentate dalla maggioranza
parlamentare. Impegna altresì il partito e gli stessi gruppi
parlamentari a rilanciare un progetto di riforma elettorale di tipo
proporzionale già in questa legislatura.
Gigi Malabarba, Claudio Grassi, Marco Ferrando, Claudio Bellotti
Respinto con 116 No e 66 Si
Basi militari
Il Prc esprime sdegno e viva opposizione per il fatto che a 60 anni
dalla tragedia di Hiroshima e Nagasaki - le istituzioni, il governo
e le autorità militari del nostro Paese intendano assecondare
i progetti Usa tesi al rafforzamento delle strutture logistiche del
sistema di guerra presenti nel nostro Paese, come emblematicamente testimoniano
le ipotesi di raddoppio e consolidamento operativo della base di appoggio
per sommergibili e navi a propulsione nucleare nell’isola sarda
de La Maddalena e di realizzazione di un secondo insediamento militare
a Camp Darby. In ragione di ciò, il Prc pone come questione politica
dirimente la ridiscussione della presenza I di poligoni, porti nucleari
e basi operative del sistema militare Nato e Usa in Italia. Nel contempo,
in sintonia con le mobilitazioni da tempo in atto nei territori interessati
e con le iniziative istituzionali già in corso (in particolare
in Sardegna e Puglia), il partito si impegna per una netta opposizione
contro i progetti di estensione e ampliamento delle basi Usa e Nato,
chiedendo altresì con forza l’attivazione di tavoli di
trattativa per desecretare e ridiscutere gli accordi - mai ratificati
dal Parlamento -con cui la gran parte delle suddette basi è stata
istituita. Il Prc inoltre propone che, attraverso i suoi parlamentari
e consiglieri regionali, sia convocata una Conferenza internazionale
per la denuclearizzazione del Mediterraneo, invertendo la tendenza alla
crescente concentrazione di armamenti nucleari in flagrante violazione
del Trattato di non proliferazione nucleare del 1970 e del parere della
Corte internazionale di giustizia del 1996. Il Prc partecipa e sostiene
la Conferenza Internazionale che si terrà a L’Avana (Cuba)
i primi di novembre, che avrà l’obiettivo di consolidare
una rete mondiale contro le basi militari.
Gennaro Migliore, Alfio Nicotra, Velio Ortu, Gianni Fresu, Vittorio
Macrì, Francesco Maringiò, Bruno Steri, Luigi Cogodi,
Pierina Chessa, Michele Piras, Vincenzo Pillai, Maria Franca Atene
Solidarietà
alla compagna Adriana Spera
ll ComitatoPolitico
Nazionale del Prc esprime la solidarietà del partito alla compagna
AdrianaSpera, vittima di un inaccettabile tentativo di intimidazione
da parte di un’azienda di “servizi disicurezza”. La
compagna Adriana Spera, nella sua funzione di Consigliera al Comune
di Roma, ha presentato un’interrogazione urgente al Sindaco Veltroni
per conoscere i motivi in base ai qualila “sicurezza antiterrorismo”
delle metropolitane romane sia stata affidata ad un’azienda privata
israeliana-la Logans’s Ltd, con sede legale nel noto paradiso
fiscale delle Grenadines - composta da ex militari e personale delle
forze speciali israeliani, azienda già denunciata nell’aprile
2004 per le sue attività in Italia da un’interrogazione
parlamentare dei compagni Gianni, Mascia, Deiana e Russo Spena. Già
nella loro interrogazione, i compagni chiedevano al Ministro Pisanu
“cosa il Ministro intenda fare per tutelarela sicurezza dei nostri
cittadini e garantire le condizioni di legalità del nostro paese,
in vista dell’ingresso nel nostro territorio di persone - definiti
istruttori - che hanno condotto in Medio Oriente e nel mondo azioni
belliche e che intendano trasmettere le conoscenze e l’esercizio
di tali pratiche a cittadini italiani e a non meglio precisati clienti”.
Nello stesso spirito, la compagna Adriana Spera ha chiesto al Comune
di Roma di informare il Consiglio e i cittadini se sia vero, e in questo
caso quali ne siano state le motivazioni, che è stata affidata
a siffatta azienda la sicurezza di centinaia di migliaia di cittadini,
nonché i costi per la collettività di una simile operazione.
A causa della sua iniziativa, la compagna Adriana Spera è
divenuta obiettivo di una violenta campagna intimidatoria della Logan’s
Ltd, che ha diffuso un comunicato in cui minaccia querele contro la
nostra compagna, colpevole soltanto di svolgere con coscienza e scrupolo
il mandato affidatole dai cittadini. Il Cpn, rinnovando la solidarietà
alla compagna Adriana Spera, impegna le istanze del partito a sostenere
la sua iniziativa ed a fare chiarezza sul ruolo dell’azienda Logan’s
Ltd, respingendo ogni tentativo di intimidazione.
Letizia Mancusi, Nando Simeone, Bruno Steri, Walter De Cesaris, Bianca
Bracci Torsi, Chicca Perugia
Mobilitazione
per la casa
Il Comitato Politico Nazionale impegna il partito a una forte mobilitazione
per la riuscita della manifestazione nazionale per il diritto alla casa
che si svolgerà il 29 ottobre a Roma, promossa da un appello
a cui hanno aderito i movimenti di lotta per il diritto alla casa, le
reti cittadine contro gli sfratti, l’Unione Inquilini, molti rappresentanti
di enti locali, parlamentari e amministratori locali, associazioni del
volontariato cattolico e laico, associazioni dei migranti e altri comitati
e singole personalità. Riteniamo condivisibile la piattaforma
che questa mobilitazione ha assunto e che si basa su punti qualificanti
e che delineano una nuova politica sociale per il diritto all’abitare:
- un intervento legislativo per eliminare la libera contrattazione dei
canoni e rideterminare una calmierazione degli affitti attraverso una
regolazione pubblica; - l’adozione di un grande piano di incremento
degli alloggi a canone sociale e convenzionato e il finanziamento pubblico
della politica sociale della casa; - adozione della campagna “sfratti
zero” come riferimento per le politiche pubbliche di intervento
al fine di garantire il passaggio da casa a casa anche con misure straordinarie
come la requisizione degli alloggi sfitti e il blocco degli sfratti;
- una nuova politica fiscale sulla casa che colpisca la rendita speculativa,
i canoni neri, gli alloggi tenuti sfitti e riequilibri il carico fiscale
a favore di chi vive in affitto o nell’unica casa di proprietà.
La riuscita di questa manifestazione, dentro il quadro di una ripresa
autunnale delle lotte sociali contro la finanziaria del governo delle
destre, è parte fondamentale della costruzione di una alternativa
programmatica al governo. Il partito, le sue rappresentanze istituzionali
sono impegnate a sottoscrivere l’appello della manifestazione,
a favorirne l’estensione delle forze coinvolte, preparare questo
appuntamento con attivi e iniziative locali.
Erminia Emprin, Vincenzo Simoni, Walter De Cesaris
Comitati per
il No alla controriforma costituzionale
Il Cpn, riunito il 17-18 settembre, considerato che: la revisione della
Seconda parte della Costituzione è fatta oggetto di mercanteggiamento
e di scambio politico tra i partiti del centrodestra per interessi di
potere, e che tutto ciò causa un’ulteriore delegittimazione
del ruolo della Carta costituzionale nella vita democratica; se lo scambio
legge elettorale-approvazione della controriforma sarà realizzato,
ciò significherà la distruzione di fondamentali istituti
che presidiano la democrazia e il I sistema delle garanzie – come
il ruolo del presidente della Repubblica, della Corte Costituzionale,
del Csm – lo stravolgimento del rapporto parlamento-governo con
la istituzione del premierato assoluto espressione di un nuovo cesarismo,
e con la cd devolution si produrrà la lacerazione del tessuto
repubblicano di solidarietà tra le diverse regioni del paese;
impegna: i parlamentari e i consiglieri regionali ad attivarsi per chiedere
il referendum per abrogare la legge del centrodestra di revisione della
seconda parte della Costituzione; tutte le organizzazioni del partito
a costruire, nella forma più ampia e unitaria i Comitati del
No nel referendum oppositivo della controriforma, collegandoli a livello
nazionale al Comitato Salviamo la Costituzione presieduto da Oscar Luigi
Scalfaro; invita a promuovere, anche attraverso le istituzioni locali,
incontri per informare e attivare tutti/e i/le cittadini/e.
Franco Russo, Graziella Mascia, Imma Barbarossa
Giovanni Pesce
senatore a vita
Il Comitato Politico della Federazione diTrento del Partito della Rifondazione
Comunista intende esprimere il proprio convinto appoggio alla proposta,
fatta sulle colonne del nostro quotidiano“Liberazione”,
relativa al lancio di una vasta campagna di respiro nazionale ed unitario
per la nomina del nostro compagno Giovanni Pesce a senatore a vita,
nomina che rappresenta al tempo stesso un atto dovuto di gratitudine
del Paese nei confronti di un protagonista della costruzione di un’Italia
democratica e un gesto politico di orgogliosa riaffermazione dei principi
e dei valori per i quali il compagno Pesce ha combattuto per tutta la
sua vita. I Il comandanteVisone ha infatti dato un contributo coraggioso
e determinato alla lotta per la costruzione della democrazia e per l’affermazione
dei diritti del lavoro in Italia e in Europa e pertanto la sua vicenda
esistenziale rappresenta una pagina gloriosa nella storia democratica
del nostro Paese e del movimento operaio e comunista. Una storia che
in questi anni è stata più volte trascinata sul banco
degli imputati da parte dei settori più retrivi delle classi
dirigenti (spesso con la complicità di una sinistra incapace
di non essere subalterna alla doxa dominante) che hanno da sempre subito,
ostacolato e combattuto i valori emersi dalla Resistenza antifascista
e dalle lotte dei lavoratori e delle lavoratrici e che oggi cercano,
dato che la forza delle armi glielo permette, di prendersi una miserabile
rivincita su quel gigantesco moto di emancipazione e liberazione di
cui i comunisti come il nostro Giovanni Pesce e la classe operaia sono
stati l’elemento centrale. Il Comitato Politico della Federazione
del Prc di Trento chiede pertanto che il Partito si impegni a tutti
i livelli per il lancio di una forte ed estesa iniziativa politica capace
di coinvolgere le forze democratiche e i cittadini antifascisti per
la nomina del comandanteVisone a senatore a vita della Repubblica nata
dalla Resistenza.
Cpf del Prc di Trento
Manifestazione
contro la Bolkestein
Il Cpn, riunito il 17-18 settembre considerato che da mesi è
in atto una mobilitazione europea contro la direttiva Bolkestein, che
mira alla privatizzazione e liberalizzazione dei servizi pubblici e
alla distruzione dei diritti del lavoro con l’introduzione della
clausola del“paese d’origine”; si è diffuso,
dopo la manifestazione di Bruxelles del 19 marzo e le riuscite iniziative
promosse dal Gue, un atteggiamento di una quasi vittoria per il ritiro
della direttiva, mentre lo scontro a livello politico e parlamentare
è ancora in atto e che Blair e Barroso sono determinati a farla
approvare; il 12 settembre a Bruxelles, su iniziativa del I Gue, si
è tenuta un’assemblea in cui si è confermata la
scadenza di mobilitazione europea per il 15 ottobre e per ulteriori
iniziative per contrastare la sua approvazione; in Italia l’ampio
comitato organizzatore per il ritiro della Bolkestein, che comprende
associazioni, forze politiche e sindacali, ha indetto un corteo nazionale
a Roma il 15 ottobre, con inizio alle 14 in Piazza della Repubblica;
Provincia e Comune di Roma con la Regione Lazio ha convocato un’assemblea,
nella mattina del 15, di consiglieri e parlamentari italiani ed europei,
che si battono per il ritiro della direttiva. Impegna tutte le organizzazioni
del partito a uno sforzo straordinario, dato che in quei giorni Rifondazione
comunista è massicciamente coinvolta nelle primarie, per essere
presenti a Roma costituendo la battaglia contro la Bolkestein parte
integrante della mobilitazione per il successo della la candidatura
di Bertinotti.
Franco Russo, Roberto Musacchio, Patrizia Sentinelli
Assemblea di
Firenze per una Carta dei principi dell’altra Europa
Il Comitato Politico Nazionale, riunito il 17-18 settembre, considerato
che: la vittoria del No alTrattato costituzionale europeo in Francia
e Olanda ha messo in crisi, questa volta con un voto popolare e non
per contrasti di potere tra i governi, la costruzione dall’alto
dell’Unione e aperto al via a una più avanzata lotta per
ricondurre il potere costituente nelle mani dei popoli e dei suoi rappresentanti;
fin dal Forum sociale di Firenze del 2002 i movimenti sociali sono impegnati
nella costruzione di uno spazio pubblico europeo alternativo alle istituzioni
a-democratiche dell’Unione; I che in questi anni si è tenuta
una rete continentale di organizzazioni sociali, sindacali e politiche
per costruire un’altra Europa, democratica, pacifista, femminista,
ecologista, solidale, come recita il documento varato a Parigi il 25
giugno nell’assemblea indetta dai collettivi francesi; a Parigi
si è deciso, su proposta italiana, di organizzare un’assemblea
europea a Firenze, il 12-13 novembre, per definire una Carta di principi
dell’altra Europa al fine di contribuire al processo di costrizione
di un’alternativa al liberismo e al potere oligarchico dei governi
delle imprese e della tecnocrazia per ridare potere decisionale ai popoli,
a cominciare dalle fondamentali questioni costituzionali; impegna le
organizzazioni del partito a partecipare all’assemblea di Firenze,
che svolgendosi per sessioni tematiche, richiede una presenza attiva
per incidere sugli orientamenti e la scrittura dei documenti che saranno
definitivamente approvati in un’assemblea durante l’Fse
di Atene; a rafforzare l’impegno, in questo senso, di tutta la
Sinistra Europea che, nel corso di questi mesi, ha dispiegato una battaglia
unitaria contro il trattato.
Franco Russo, Gennaro Migliore, Roberto Musacchio
Immigrazione
e democrazia
Il Comitato Politico Nazionale di Rifondazione Comunista riunito il
17 e 18 settembre, invita tutte le compagne e i compagni, anche in relazione
alle prossime scadenze politiche e di movimento, a sviluppare la massima
iniziativa sul terreno dell’affermazione dei diritti delle donne
e degli uomini migranti. Le vicende degli ultimi mesi con l’approvazione
del pacchetto Pisanu e la proposizione dell’equazione fra immigrazione
clandestina e terrorismo, i rastrellamenti che si sono verificati durante
l’estate nei luoghi di lavoro e nelle abitazioni dei migranti,
le gravissime dichiarazioni del Presidente del Senato, hanno ulteriormente
peggiorato la drammatica condizione di migliaia di uomini e donne, già
sottoposte dopo l’approvazione del regolamento attuativo della
Bossi Fini ad un violento processo di clandestinizzazione di massa.
L’immigrazione è sempre più un banco di prova della
tenuta democratica delle nostre società. Terreno di sperimentazione
di uno stato di eccezione che è massima espressione delle risposte
autoritarie e regressive alla crisi del neoliberismo, dentro la logica
della guerra I preventiva e la barbarie dello “scontro di civiltà”.
Il Forum di Bari ha rappresentato un momento di grande rilevanza riuscendo
ad investire i massimi livelli istituzionali dell’obiettivo della
chiusura dei Cpt e della fine della stagione del diritto speciale dei
migranti, che ha in questi anni minato i fondamenti del diritto e della
democrazia. Importanti appuntamenti e iniziative di diverse realtà
sociali, associative e di movimento hanno segnato l’estate. C’è
lo spazio per conquistare l’apertura di una stagione nuova sulle
politiche migratorie, alternativa alle logiche proibizioniste e repressive
che segnano il quadro legislativo italiano ed europeo, superando le
coazioni a ripetere che ancora attraversano settori rilevanti dell’Unione.
Una stagione nuova che dipenderà anche dall’iniziativa
che riusciremo a sviluppare. In questo quadro il CPN invita tutti i
militanti ad attivarsi per garantire la massima partecipazione dei migranti
alle primarie, costruendo iniziative e momenti di dibattito. Dedicando
anche particolare attenzione alla definizione ultima degli aspetti regolamentari
(liste, seggi ecc.). Nel caso dei migranti il voto del 16 ottobre assume
un valore che va oltre lo stesso appuntamento delle primarie, diventa
strumento di prefigurazione della conquista di diritti, imprescindibili
per costruire il nuovo movimento operaio e una alternativa di società.
In relazione agli appuntamenti di mobilitazione del 22 ottobre a Gradisca
di Isonzo e Bari contro l’apertura di due nuovi CPT, all’assemblea
del 9 ottobre a Roma preparatoria della mobilitazione nazionale di inizio
dicembre contro la Bossi Fini e per un’alternativa sulle politiche
migratorie, riteniamo assolutamente necessari percorsi di partecipazione
e massimo coinvolgimento, dei migranti e delle diverse realtà
e soggettività. Percorsi che rifuggano ogni tentazione di chiusura
e autoreferenzialità. Con l’obiettivo della connessione
dei tanti soggetti che si battono per l’affermazione di diritti
civili, sociali e politici, delle realtà sociali e sindacali
che costruiscono comuni vertenze contro la precarietà del lavoro
e della vita, delle esperienze istituzionali partecipative, del vasto
mondo dell’associazionismo antirazzista e democratico.
Roberta Fantozzi, Imma Barbarossa
DICHIARAZIONI
DI VOTO
Franco Giordano
sull’odg sulla legge elettorale
Abbiamo già espresso la nostra contrarietà alla discussione,
ora al termine della legislatura, di una nuova legge elettorale. Il
nostro è un vincolo di natura sociale. Non riguarda, cioè,
il tema della lealtà dentro l’Unione ma, al contrario,
il rapporto con un’opposizione sociale che è cresciuta
e che ha già espresso un giudizio netto sul governo Berlusconi.
Affrontare oggi la questione della legge elettorale, di qualunque natura
essa risulti essere, significa venire incontro a un tentativo disperato
di Berlusconi e della sua coalizione di ridurre i danni e aggirare un
giudizio di massa negativo già consolidato. Per dirla con Gramsci,
non saremmo in connessione sentimentale con il nostro popolo. Noi intendiamo
riproporre, nella prossima legislatura, con grande forza il proporzionale
assieme alla legge sulla rappresentanza sindacale e forme di sostegno
a tutte le espressioni della democrazia diretta evitando, così,
oggi ogni inquinamento con interessi privati. Infine, vorrei dire che
l’ordine del giorno delle minoranze, oltre che essere non condivisibile
politicamente, sarebbe disastroso da un punto di vista della tattica
parlamentare perché attirerebbe su di noi il massimo possibile
di critiche in negativo dentro il nostro popolo e con i movimenti come
si trattasse di un’apertura di credito nel rapporto con le destre,
senza ottenere un benché minimo risultato.
Claudio Grassi
sull’odg sulle primarie
Abbiamo scritto nell’ordine del giorno presentato come mozione
Essere Comunisti e detto nel corso degli interventi svolti in questo
Comitato politico nazionale, la nostra critica allo strumento primarie.
Riteniamo che siano un ulteriore tassello di quella politica che puntando
alla personalizzazione, al presidenzialismo e al maggioritario, tende
ad escludere la vera partecipazione. Riteniamo anche che una decisione
così importante – partecipare alle primarie attraverso
la candidatura del segretario – si sarebbe dovuta discutere e
assumere nel partito e nei suoi organismi dirigenti. Ci siamo trovati
di fronte, ancora una volta, al fatto compiuto. Detto ciò, proprio
perché il dispositivo che viene proposto non contiene alcun giudizio
di valore sulle primarie, ma si limita a chiedere un impegno di tutto
il partito per ottenere il miglior risultato possibile, lo votiamo senza
riserve. Non fa parte del nostro modo di praticare il dissenso nel partito
non lavorare lealmente per sostenere le decisioni che assume. Quindi,
anche su questo obiettivo, portare al nostro candidato Bertinotti il
maggior numero di voti possibile, non mancherà l’impegno
dei compagni/e che al congresso hanno sostenuto la mozione Essere Comunisti.
Parallelamente a questo, cercheremo anche di fare emergere la discussione
sul programma, poiché continuiamo a ritenere che quella sia una
partita decisiva, ancora tutta da giocare all’interno dell’Unione
e il cui esito non è affatto scontato.
Salvatore Cannavò
e Marco Ferrando di non partecipazione al voto sull’odg primarie
Non partecipiamo al voto sul dispositivo qui proposto. Prendiamo atto
naturalmente delle decisioni assunte a maggioranza dal Cpn, verso le
quali vale la tradizionale lealtà di partito. Rileviamo però
due elementi: 1) Il deficit di democrazia che sta a monte del percorso
decisionale che ha accompagnato la scelta delle primarie, a partire
dal mancato coinvolgimento degli organismi dirigenti e che ha concorso
a rafforzare uno stato di disagio e disorientamento nel partito. 2)
Le profonde divergenze di merito sulla prospettiva che le primarie prefigurano
e consolidano, già espresse dalle diverse mozioni da noi presentate.
Giusto Catania
sull’odg sulle primarie
Ritengo di una gravità inaudita la scelta dei compagni Cannavò
e Ferrando di non votare il dispositivo che impegna tutto il partito
al sostegno del segretario Fausto Bertinotti alle prossime elezioni
primarie. Evidentemente l’appartenenza ad una mozione congressuale
è prevaricante rispetto al senso di appartenenza al Partito nel
suo complesso, tale scelta legittima atteggiamenti inaccettabili nei
territori. Nell’esprimere il mio voto positivo al suddetto ordine
del giorno, invito Cannavò e Ferrando a rivedere la loro gravissima
decisione.