Comitato Politico Nazionale del 26 - 27 maggio 2001 - Ordine del giorno Il Comitato Politico Nazionale considera il risultato di Rifondazione comunista di particolare valore e importanza. Il Prc aumenta i suoi consensi di 537.000 rispetto alle elezioni europee, raggiungendo alla Camera 1.867.712 voti. Un risultato ottenuto nonostante i reiterati tentativi di oscuramento e di cancellazione che abbiamo subito e in controtendenza rispetto alla stretta bipolare e capace di rappresentare un fattore dinamico della società italiana. E’ stata premiata l’impostazione di insieme della nostra battaglia sia nella nostra collocazione nel rapporto tra politica e società, sia nella nostra linea generale. Ringraziamo tutte le elettrici e gli elettori, che hanno voluto esprimerci la loro preferenza con il voto. Ringraziamo i tanti interlocutori che, nella cultura, nell’associazionismo, nei movimenti, nell’arte e nello spettacolo ci hanno sostenuto e hanno arricchito la nostra campagna elettorale. Ringraziamo tutte le compagne e i compagni, iscritti e candidati, per l’impegno generosamente profuso. Il risultato del Prc rappresenta un importante punto di riferimento a fronte della vittoria del centro destra e della sconfitta del centro sinistra. Un punto di riferimento utile per tutte quelle forze di sinistra e democratiche che vogliono costruire da subito un’opposizione sociale e politica al governo delle destre. Queste destre rappresentano una miscela inquietante e pericolosa di liberismo e populismo e demagogia reazionaria, che va contrastata sul terreno economico e del modello di società. Questa vittoria del centro destra è strettamente connessa alla sconfitta del centro sinistra e del suo progetto strategico. L’insieme delle scelte di questi anni hanno contribuito a tale esito. L’opzione liberista che ha portato ad un peggioramento delle condizioni salariali e del mercato del lavoro; l’inseguimento delle destre sul loro stesso terreno; la scelta del sistema elettorale maggioritario, e la guerra nei Balcani hanno comportato una profonda perdita d’identità nella relazione con la propria gente e una divisione radicale a sinistra.Il Prc ha tenacemente perseguito un cambiamento di linea che il centrosinistra ha altrettanto tenacemente rifiutato. Ma c’è una interessante simmetria proprio rispetto a cinque anni fa quando il centrosinistra vinse politicamente in un clima però di restaurazione sociale: oggi Berlusconi prevale in un Paese non statico socialmente, dove sono già emersi segnali di disgelo, che manifestano una sfasatura tra quadro politico e quadro sociale. In questo quadro, consideriamo di grande importanza il riuscito sciopero dei metalmeccanici appoggiamo e sosteniamo la loro richiesta di sciopero generale contro le associazioni padronali di categoria, che segna materialmente la necessità di superare gli accordi del 23 luglio ‘93 per dare risposte a nuovi e vecchi diritti del lavoro, e consideriamo importantissimo l’appuntamento di Genova per il G8, che rappresenterà un momento di valore mondiale per tutto il "popolo di Seattle" e che vedrà una forte mobilitazione del Prc. La nostra opposizione al governo della Casa delle libertà si svilupperà in particolare sul terreno sociale, mettendo a valore le tante esperienze di lotta e gli scioperi per i contratti e contro la globalizzazione. E’ a partire da questi dati di movimento che si può lavorare in forme non "politiciste" a un processo di vera e propria rifondazione di tutte le sinistre. Nella crisi del centrosinistra spicca l’imprevista sconfitta dei Ds, parallela al successo rilevante della Margherita che cambia i rapporti all’interno dell’Ulivo e segna la particolare crisi dei DS: l’ulteriore conferma dell’errore strategico compiuto dalla fase apertasi con lo scioglimento del Pci, che ha imboccato una via moderata e centrista, ha assunto il primato della governabilità e il paradigma liberal-liberista. E’ necessario ora affrontare la crisi delle sinistre in Italia. Il Prc si propone di contribuire ad una loro più generale rifondazione senza alcuna propensione autarchica e di autosufficienza. E’ venuto il tempo della grande apertura della politica alla società, alla cultura, alle soggettività critiche, ai conflitti. Questa apertura è il primo compito che il Prc si dà. E’ dunque a nostro avviso importante riaprire un confronto fra le sinistre, che ponga al centro l’analisi della società italiana, dei soggetti sociali, i temi della mondializzazione. Il Prc è impegnato nella rifondazione di un partito comunista di massa e nella costruzione di una sinistra antagonista che trova il suo ancoraggio nelle lotte contro la globalizzazione capitalistica. A partire da qui rilanciamo la proposta di una sinistra plurale, che chiede cioè alla sinistra moderata la rottura con le politiche neoliberiste, e di ritrovare una capacità critica rispetto al nuovo ordine mondiale. Questo risultato deve rappresentare per il Partito uno stimolo per un ulteriore impegno di mobilitazione e di lotta. In questi giorni abbiamo profuso ogni sforzo per la vittoria nei ballottaggi per le elezioni amministrative delle coalizioni di cui il Prc è parte. Pensiamo per la nuova fase alla prospettiva di un vero "laboratorio politico":il tema è l’Italia in questo processo di globalizzazione, soggetti,diagramma delle forze, prospettive programmatiche.Nella nostra scelta di apertura ai movimenti, alle culture critiche, alle nuove soggettività sociali, si collocano quattro direttrici di lavoro:
Il Prc svolgerà il proprio 5° congresso nella primavera del 2002. Quello che vogliamo realizzare è un congresso alto ed aperto, capace di corrispondere ai compiti che abbiamo qui cominciato ad individuare, di rilettura della società, di opposizione alla globalizzazione e alle destre, di ricostruzione sociale e politica delle forze motrici dell’alternativa. Un tale congresso richiede una preparazione adeguata, una discussione ampia, approfondita, coinvolgente per realizzare una ulteriore tappa in avanti del processo di rifondazione comunista.
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